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giovedì, 27 Marzo 2025

Sanità in Valsusa: un’emorragia di risorse verso la Francia all’Ospedale di Briançon

VALSUSA  Mentre il Piemonte si interroga sulle strategie per arginare la fuga di pazienti verso altre regioni italiane, emerge un nuovo fronte di preoccupazione: la mobilità sanitaria verso la Francia. Un fenomeno che, seppur meno discusso, incide pesantemente sulle casse regionali, con un flusso di denaro a senso unico verso i nostri vicini d’oltralpe. Stando ai dati ottenuti tramite accesso agli atti, nel 2022 il sistema sanitario piemontese ha versato alla Francia 6,4 milioni di euro, a fronte di un flusso in entrata di soli 1,2 milioni. Un passivo di oltre 5 milioni di euro, che fotografa una situazione di squilibrio preoccupante.

Sulla sanità in Valsusa

Di fronte a questa situazione, il Partito Democratico si è fatto promotore di un’azione sinergica per affrontare il problema. Da un lato, attraverso un ordine del giorno si chiede di favorire l’accesso alle cure presso l’Ospedale di Briançon, riconoscendo di fatto la sua importanza per i residenti delle zone di confine. Dall’altro, si punta a rafforzare i servizi dell’ospedale di Susa, con l’obiettivo di offrire un’alternativa valida e competitiva alle strutture francesi, e di evitare che la sanità piemontese continui a “finanziare” servizi erogati all’estero. La mobilità sanitaria verso la Francia rappresenta una sfida complessa, che richiede una riflessione approfondita sulle politiche sanitarie regionali. È necessario interrogarsi sulle ragioni che spingono i piemontesi a varcare il confine per curarsi, e individuare strategie efficaci per garantire un’offerta sanitaria di qualità, accessibile e in grado di soddisfare le esigenze di tutti i cittadini. Solo così sarà possibile arginare l’emorragia di risorse e tutelare il diritto alla salute dei piemontesi.

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