Reti di energia e per la telefonia interrotte dalle nevicate

ROMA – Reti di energia e per la telefonia interrotte dalle nevicate. Uncem: grazie a chi sta lavorando per i ripristini. Ma i danni a carico delle comunità sono troppi, serve compensazione in infrastrutture.

RETI DI ENERGIA E PER LA TELEFONIA INTERROTTE DALLE NEVICATE

Nel 2009, dopo le grandi nevicate, Uncem aveva denunciato i gestori delle reti telefoniche e dell’energia. Per interruzione di pubblico servizio. Da allora i progressi tecnologici ci sono stati e le modalità di intervento in emergenza in particolare di E-Distrizione sono notevolmente cambiati. Centinaia di uomini e donne di Enel oggi sono al lavoro per i ripristini di troppi distacchi che si sono verificati nelle ultime ore in Piemonte, in molte valli alpine, e in Val d’Aosta. Uncem li ringrazia per questo lavoro. Le segnalazioni dei Sindaci sono tutte state prese in carico, anche attraverso Uncem, con grande prontezza. Ma i danni alle comunità sono troppi. Troppe reti sono ancora vecchie e necessitano di investimenti per interrarle. Lo diciamo da Uncem, anche ai Prefetti. Interrare per proteggere l’erogazione di energia elettrica e di segnali per telefonia e internet. Abbiamo più volte ripetuto ai Governi e ai Parlamenti che occorre trovare formule per ‘compensare’ le comunità locali. Ovvero, i contratti di servizio delle Regioni e dello Stato con i concessoonari e i gestori delle infrastrutture devono avere premialità per le aree montane. Su questo troppo mutismo e troppe orecchie chiuse nella Politica. Ma si deve ripartire da qui. Dagli investimenti. Non denunceremo, questa volta. Ma chiediamo interventi seri, fatti anche con risorse maggiori per le infrastrutture. Al posto di fare interventi e progetti di singoli municipi, si scelgano programmazioni e operazioni più ampie sulle reti. Dove passano dati ed energia, bene primari“. Lo affermano Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte, e Marco Bussone, Presidente Uncem nazionale.

IN MONTAGNA

Ultima cosa, vogliamo dire. Non si vada in montagna nei prossimi giorni. I rischi sono troppi – affermano – Vedere ciaspolatori soccorsi e altri che si avventurano è assurdo e grave. State a casa. Per andare a vedere la neve, per andare in montagna, c’è tempo. Vi ringrazia la Montagna“. E ancora una ultimissima cosa. “I problemi della montagna di queste ore – ribadiscono Colombero e Bussone – sono anche di Torino. Tutto è connesso. La neve caduta di fatto protegge il Po e i ponti. Il livello dell’acqua non è cresciuto per via della quota neve sufficiente per evitare emergenze alluvionali. È bene che Torino lo sappia. Che c’è chi sta soffrendo per strade e reti interrotte, nell’interesse anche delle Città. Torino, Aosta e altre. Tutto è connesso. Ricordiamocelo. Anche la nevicata a Balme e Ceresole con Aurora e la Crocetta“.

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