Pietro Favaro e l’affresco della facciata della Chiesa della Madonna della Pace a Susa

SUSA – Pietro Favaro nasce a Stanghella (Padova) il 29 settembre 1912. Fin da bambino, dopo aver osservato alcuni decoratori suoi compaesani al lavoro, dimostra grande attitudine al disegno. La famiglia non è in condizioni economiche tali da permettergli studi artistici, ma il padre Giovanni, uomo aperto e sensibile alle capacità del figlio, riesce a collocarlo presso una sorella, sposata ad Ivrea. Qui Pietro, all’età di undici anni, può studiare pittura presso il pittore locale, il Maestro Gastaldi. Due anni dopo, per interessamento di un sacerdote eporediese, si trasferisce a Torino, presso il Collegio Artigianelli. Qui frequenta la Scuola di Pittura “Enrico Reffo”, al tempo diretta dal professor Luigi Guglielmino. Enrico Reffo (Torino, 1831 – 1917), di famiglia torinese originaria della Valsesia, è un importante pittore di soggetti religiosi che dirige una scuola di pittura e scultura presso il Collegio Artigianelli, guidato da San Leonardo Murialdo (1828- 1900).

IL FRATELLO EUGENIO

Il fratello di Enrico Reffo, Eugenio (Torino, 1843 – 1925), divenuto sacerdote, è un valido collaboratore del Murialdo e partecipa con lui nel 1873, alla fondazione della Congregazione di San Giuseppe, nota come “Giuseppini del Murialdo”. Tra gli allievi della scuola di Enrico Reffo si distingue Luigi Guglielmino (Susa, 1885 – Torino, 1962), che come migliore allievo gli succede nella direzione. Nel santuario torinese di Nostra Signora della Salute, Pietro Favaro dipinge Leonardo Murialdo e il suo apostolato fra i giovani (1963) e il Murialdo nella gloria (1968) oltre a San Giuseppe e Gesù adolescente con il Santuario sullo sfondo. Pietro Favaro è autore di una pala d’altare a Venaria Reale (Torino), e dei ritratti ovali di Giovanni XXIII e di Paolo VI nella galleria dei Papi della Basilica di Superga, dell’affresco nella facciata della Chiesa del Ponte a Susa. Sue opere si trovano anche a Catania, Vercelli, Roma, Palermo.

Pietro Favaro

I LAVORI

Lavori consistenti per vastità ed impegno quelli eseguiti nel Santuario di San Giuseppe Vesuviano (Napoli), che lo tengono occupato dal 1980 al 1985, e la poderosa decorazione a encausto dell’abside della chiesa parrocchiale di Enego (Vicenza) dedicata a Santa Giustina, eseguita nel 1957. Accanto a Gesù, la Vergine e Santa Giustina, vi si trovano 51 figure di sante di tutti i secoli e ancora, in basso, la raffigurazione dei dottori della chiesa autori di scritti sulla verginità Ricordiamo fra i suoi lavori più importanti presenti all’estero, le 24 vetrate artistiche alte più di 10 metri realizzate a Torino dalla ditta specializzata Albano, Macario e C., successivamente collocate nel Santuario di San Giovanni Bosco, a Bombay. Altri suoi lavori si trovano negli Stati Uniti e nell’America Latina, in Colombia, a Bogotá e a Medellin. Nel 1988, nella chiesa Parrocchiale di Stanghella, esegue il suo ultimo ciclo pittorico, dedicato a Santa Caterina di Alessandria. Conclude questa opera nel 1993, anno in cui gli viene dedicata la “Pinacoteca Pietro Favaro” dove sono esposte stabilmente 80 sue opere che ha donato al Comune di Stanghella, a testimonianza dell’amore per il suo paese natio.

LA FIGLIA RENATA

Pietro Favaro vive i suoi ultimi anni a Torino, con la figlia Renata alla quale dichiara con soddisfazione: “Nella mia vita ho potuto realizzare quello che desideravo!”. Muore il 7 maggio del 2000, all’età di 88 anni. Mons. Savi fu per molti anni rettore della Chiesa della Madonna della Pace, nota come “”Chiesa della Madonna del Ponte”, perché adiacente al ponte sulla Dora nel centro di Susa. L’8 luglio 1979 ebbe luogo l’inaugurazione dell’affresco sulla facciata ”Regina pacis”, creato da Luigi Guglielmino nel 1945 e rifatto da Pietro Favaro, alla presenza di Mons. Savi con mons. Bernardetto vescovo di Susa, autorità e fedeli.

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