TORINO – Piemonte: lo Stato aiuti i comuni e le unioni montane per le bollette (Comunicato UNCEM).
LO STATO AIUTI I COMUNI DEL PIEMONTE
Ć molto importante, secondo Uncem, quanto previsto dal Decreto Aiuti-ter – in conversione in Parlamento nei prossimi giorni – con l’incremento di 400 milioni di euro (350 in favore dei Comuni e 50 delle CittĆ metropolitane e delle Province) dei fondi per il caro energia. Queste risorse, finalizzate a garantire la continuitĆ nell’ erogazione dei servizi, si aggiungono ai 250 milioni (200 ai Comuni e 50 a Province e CittĆ metropolitane) previsti, in prima battuta, dal primo decreto energia, giĆ aumentati di ulteriori 170 milioni (150 ai Comuni e 20 agli enti intermedi) dal primo decreto aiuti. Per fronteggiare le maggiori spese derivanti dai rincari di energia elettrica e gas, gli Enti locali possono contare, quindi, complessivamente su 820 milioni di euro (700 a Comuni e 120 a Province e CittĆ metropolitane), cui si sommano gli eventuali utilizzi degli avanzi dei fondi Covid 2020 e 2021.
FONDI AI COMUNI PER AUMENTO COSTI ENERGIA
Il contributo sappiamo che sarĆ ripartito, in relazione alla spesa per utenze di energia elettrica e gas, con decreto del Ministro dell’Interno, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle finanze e il Ministro per gli Affari regionali, entro il 30 settembre 2022. Momentaneamente, per stimare l’importo, i Comuni delĀ Piemonte possono tener conto del fatto che l’aggiunta va a raddoppiare le risorse assegnate in prima battuta con il Decreto Interno 1Ā° giugno 2022 e successivamente con il 22 luglio 2022. Province e cittĆ metropolitane potranno invece contare su risorse aggiuntive pari al 71 per cento.
MEF NON DIMENTICHI UNIONI MONTANE E COMUNITA’ MONTANE CHE GESTISCONO SERVIZI PER TUTTI
“Uncem ha ribadito ai vertici del MEF e del Ministero dell’Interno – spiega il Presidente Marco Bussone – che nel riparto si deve tenere conto delle fasce altimetriche dei Comuni, almeno per la spesa del gas per il riscaldamento, ben diversa tra Comuni costieri e Comuni montani delle stesse dimensioni demografiche. Si tratta di buonsenso… e di conoscenza del territorio. Che nel nostro Paese vede realtĆ municipali diverse, non assimilabili solo per via del numero di abitanti. Inoltre, si tenga conto anche di Unioni montane di Comuni e ComunitĆ montane che gestiscono servizi pubblici, con aumento di costi, a beneficio dei Comuni e su mandato degli stessi Comuni. Quelli che hanno deciso di lavorare insieme, consapevoli che programmare e coordinare insieme i servizi e lo sviluppo economico come previsto dall’articolo 13 della legge 158/2017 ĆØ l’unica strada per percorsi duraturi di sviluppo lungo le valli, devono essere sostenuti e agevolati”.
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