Per la Giornata del Patrimonio Archeologico della Valsusa il borgo di Sant’Ambrogio

Bar Cappuccino

S.AMBROGIO ā€“ Per lā€™undicesimo anno consecutivo una domenica con la Giornata del Patrimonio Archeologico della Valle di Susa. I comuni della Valsusa, in collaborazione con la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la CittĆ  Metropolitana di Torino, organizzano per domenica 20 settembre gli incontri culturali nei siti. Sono quattordici le localitĆ  della valle che apriranno i loro spazi archeologici con la possibilitĆ  di accompagnamenti guidati gratuiti. Lā€™Archeologia e la storia aperte al grande pubblico. Il tema di questā€™anno ĆØ ā€œla Musicaā€. In ognuno dei siti archeologici che aderiscono allā€™iniziativa sarĆ  creato un collegamento tra ā€œla musicaā€ e la cronologia di riferimento. Quindi la Preistoria, lā€™EtĆ  Romana, il Medioevo e lā€™EtĆ  Moderna. Presso i siti verranno organizzate animazioni a tema, dimostrazioni e spettacoli teatrali.

A SANT’AMBROGIO

Cuore pulsante del borgo di Sant’Ambrogio di Torino ĆØ la Sacra di San Michele, attorno alla quale si estende la cittadina. Numerose sono le architetture religiose presenti nel territorio, come i palazzi medievali. Numerosi torri di diverse epoche storiche, che si ergono tra le case abitate tipiche della Bassa Valsusa. Per gli amanti della natura, sono presenti numerosi itinerari da percorrere a piedi o in bicicletta alla scoperta delle intriganti montagne che fanno da cornice al borgo. La nascita e lo sviluppo del borgo di Sant’Ambrogio furono strettamente collegati alle vicende del soprastante monastero di San Michele della Chiusa, fondato negli ultimi decenni del X secolo sulla cima del monte Pirchiriano, e alla strada di Francia, quale base logistica e amministrativa dellā€™abbazia.

LA STRADA ANTICA DI FRANCIA

Il nucleo storico del borgo ĆØ piazza IV Novembre, dove ancora oggi si conservano i resti della prima chiesa del borgo e del dominante castello, collocati lungo il sentiero che sale alla Sacra di San Michele. Le antiche cellule medievali, inglobate nel tessuto urbano moderno, si leggono lungo la via Antiche Mura con la cortina muraria che cinse il borgo in un quadrilatero irregolare imperniato tra la chiesa di San Giovanni Vincenzo e la torre cilindrica, mentre le due porte di ingresso si aprivano a cavallo della strada di Francia.Ā La chiesa attuale, edificata tra il 1760 su progetto di Bernardo Vittone, presenta internamente numerosi arredi di pregio come la pale dellā€™alta maggiore di Milocco, una raffinata Via Crucis del Raptus e la seicentesca Ancona del Rosario di Bernardo Lanino. Una visita per laĀ Giornata del Patrimonio Archeologico della Valle di Susa.

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