LA GIORNATA DEL PATRIMONIO ARCHEOLOGICO IN VALLE DI SUSA
VALSUSA – Domenica 29 settembre ritorna in Valle di Susa la Giornata del Patrimonio Archeologico: uno straordinario lavoro di sistema, coordinato dal Piano di valorizzazione Valle Susa Tesori, che promuove la ricchezza e la dimensione diffusa del patrimonio culturale e in particolare archeologico del territorio. Per l’occasione, dalle 10 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18, sedici località della Valle apriranno i loro siti archeologici con la possibilità di accompagnamenti guidati gratuiti. Tema della quindicesima edizione, che verrà declinato nei vari siti in base ai luoghi e ai periodi storici di riferimento, è strade, reti e connessioni, un viaggio nella storia di luoghi e persone, alla scoperta delle tracce degli abitanti e dei viaggiatori di questo territorio unico nel suo genere per la stratificazione e la trasformazione del paesaggio che lo caratterizza. L’Archeologia a Porte Aperte si inserisce all’interno del piano di valorizzazione integrata che, mediante uno stile partecipativo, nel corso degli anni ha formato numerosi volontari, consentendo di mantenere e accrescere il coinvolgimento e la responsabilizzazione delle comunità locali sui temi della gestione e della valorizzazione del patrimonio culturale. La Giornata del Patrimonio Archeologico della Valle di Susa è organizzata in collaborazione con la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Torino e le Associazioni del territorio.
LE VISITE
- Almese, Villa romana e ricetto di San Mauro, alle pendici del monte Musinè verso la pianura torinese e la Valsusa, sono conservati due dei più importanti complessi residenziali extraurbani di epoca romana del Piemonte. Gli scavi archeologici, condotti a partire dal 1972 prima dall’università di Torino, poi dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte, hanno messo in luce due edifici. Sono diversi, legati al medesimo fenomeno di occupazione dei limiti occidentali del territorio di Augusta Taurinorum. Sono nei pressi della strada che conduceva ai principali valichi verso la Gallia e del confine tra Italia e provincia delle Alpi Cozie, con la sua capitale Susa. I resti della villa romana di Almese si trovano in località Grange di Rivera.
- Avigliana, castello, cinta muraria, priorato e Chiesa di San Bartolomeo, area archeologica Statio ad Fines. La chiesa si trova su un breve cordone di origine morenica poco distante dal lago piccolo di Avigliana, nel Medioevo chiamato lago di San Bartolomeo. Il piccolo sacello a navata unica che termina in un’abside semicircolare, sorge nell’omonima località sede di un antico nucleo monastico benedettino in dipendenza dalla Sacra di San Michele dalla fine del XII secolo. La prima attestazione documentaria sulla chiesa di San Bartolomeo risale al 1232, ma è probabile che l’edificio sia più antico e forse edificato alla fine dell’XI secolo. Si conservano infatti alcune tracce architettoniche romaniche come l’ingresso a nord, ora chiuso, e il campanile. Sono stati aggiunti alcuni elementi gotici come, ad esempio, il catino absidale a ogiva. Il complesso era di proprietà del Seminario di Giaveno ma, persa la funzione religiosa, la cappella ha subito diversi stadi di abbandono: venduta a privati tra il Settecento e l’Ottocento, è stata adibita a fienile e, in seguito, l’edificio è divenuto di proprietà statale passando solo di recente al comune di Avigliana.
- Borgone Susa, “Il Maometto” e cappella romanica di San Valeriano. In un boschetto di acacie fra Borgone e San Didero, è visibile ancora oggi un bassorilievo figurato iscritto, scolpito in loco, sul lato nord di un gigantesco masso franato dalla vicina parete montana. A forma di tempietto e reca sul frontone triangolare tracce di un’iscrizione latina su tre righe, ormai indecifrabile a causa della corrosione atmosferica. La forma delle lettere fa supporre una datazione al II-III secolo. L’ultima riga, la più sicura, ci dice che si tratta di un ex-voto ad una divinità. Nel rettangolo dell’edicola, sopra una base quadrata, forse un altare, è raffigurato un personaggio maschile, frontale, dall’aspetto sproporzionato, a braccia aperte alzate, vestito di una tunica stretta alla vita. Dietro il corpo si distingue un mantello drappeggiato che discende dalle spalle e si raccoglie a sinistra lasciando libere le braccia. Sul lato destro, ai suoi piedi, è individuabile un animale rivolto verso di lui, probabilmente un cane.
- Bussoleno, Mulino Varesio e Museo, Casa Aschieri. Ricca di storia e fascino intrinseco, la sede del nuovo Museo Mulino Varesio, sarà caratterizzata da una molteplicità di contenuti, racchiusi in uno spazio storicamente stratificato l’ingresso al museo si apre sulla porzione che fu officina dai primi decenni del 1900; il percorso prosegue nella saletta dedicata all’acqua, da cui si potranno osservare la ruota del mulino in movimento e la turbina funzionante ci si sposta poi nel cuore storico del fabbricato: tre piani in cui si possono osservare tutte le componenti originali e funzionanti del mulino ligneo: pietra e legno danzano per dare vita ancora una volta e come una volta al lavorìo dei macchinari; sale e salette al piano primo e secondo sono luogo ideale per riunioni, laboratori, mini-biblioteca e gadget-shop; completa la ricchezza di questo luogo un terrazzo che darà la possibilità di creare eventi esterni, occasioni culturali uniche e piacevoli.
- Caselette, villa romana. La villa romana di Caselette è collocata sulle pendici orientali del monte Musinè a sud delle vecchie cave di magnesite, tra le cascine Malpensata e Farchetto, in un terreno originariamente di proprietà del demanio militare. Qui, l’Università di Torino condusse una serie di campagne di scavo tra il 1973 e il 1979, con l’apporto di fondi della Soprintendenza, senza esaurire in estensione l’indagine, ma chiarendo la struttura fondamentale dell’edificio, posto su un ripido pendio nord-ovest/sud-est immediatamente a valle del Fosso Colatore.
A CESANA TORINESE
- Cesana Torinese (Bousson), Casa delle Lapidi. Nella parte alta del borgo di Bousson ci si imbatte in un edificio, particolarmente misterioso, la Casa delle Lapidi. Dopo un lungo lavoro di recupero e valorizzazione, sabato 2 gennaio 2016 è stata inaugurata con la presentazione del nuovo sito museale. L’origine dell’edificio, le sue diverse fasi costruttive, la sua funzione e soprattutto chi l’abbia abitata e l’abbia via via dotata delle sue decorazioni scultoree sono per il momento un mistero: infatti nonostante le ricerche svolte nei più svariati contesti, nulla è emerso in merito a questo edificio, anche se la totale assenza di notizie negli archivi ecclesiastici valsusini comprova almeno che la costruzione non fu mai ufficialmente adibita al culto cattolico. A ovest si trova il muro che dà il nome al monumento, che è anche la struttura originaria meglio conservata di tutta la casa. In questa parete sono inglobate ben dieci lapidi, decorate con simboli geometrici, religiosi e vegetali che ne ingentiliscono le cornici. Altre tre lapidi, prive di decorazione, sono murate all’esterno del corpo absidato ed est, mentre altre due si trovano all’interno dell’edificio.
- Chianocco, castello, cappella di Sant’Ippolito, casaforte, chiesa plebano dei Santi Pietro e Paolo. La casaforte di Chianocco è un edificio romanico risalente al XII secolo, ed è fra i castelli della valle di Susa uno dei meglio conservati e fedeli all’impianto architettonico originario. Si trova a Chianocco, paese a circa 45 chilometri da Torino, posto in val di Susa. La casaforte si trova ad alcune centinaia di metri a sud del castello di Chianocco. Di proprietà privata, è visitabile alcuni giorni all’anno durante manifestazioni e rievocazioni storiche concordate dal Comune con la proprietà.
- Chiusa di San Michele, ex cappella di San Giuseppe e mura longobarde. Ai piedi del monte Pirchiriano dominato dalla Sacra di San Michele e in corrispondenza del restringimento delle alture che del fondovalle è situato Chiusa San Michele che deve il suo nome proprio alla caratteristica geomorfologia del paesaggio. Qui nel 773 i Franchi di Carlo Magno sconfissero i Longobardi di Desiderio aprendo la strada alla conquista dell’Italia. L’individuazione del sistema fortificato delle chiuse longobarde è complesso e i recenti scavi archeologici della cappella di San Giuseppe hanno messo in evidenza una muratura innestata sul fianco meridionale del monumento antico, identificabile verosimilmente con la porzione della cinta difensiva collegata alla fortificazione.
- Condove, Castello del Conte Verde, Chiesa di San Rocco, Chiesa di San Pietro e fucina Col.
- Gravere, Miniera Rugèt. Poco sopra l’Arnodera esiste una cava argentifera formata da varie gallerie sotterranee di cui si ignora il periodo dal quale è stata sfruttata. Gli archivi ne conservano solamente il ricordo di un effimero tentativo di ripresa nel XVIII secolo. La cava è stata rivisitata nel settembre 1996 da un gruppo di speleologi dell’Università della Provenza (Francia) che ha stilato un rapporto di visita che ora andiamo a rispolverare.
A NOVALESA
- Novalesa, Museo Archeologico e abbazia dei Santi Pietro e Andrea.
- Oulx, torre delfinale. La Torre Delfinale, detta impropriamente “Torre Saracena”, non è menzionata nell’inchiesta papale del 1339, che mirava a un censimento dei beni delfinali per i quali era stata proposta una cessione al pontefice; è invece citata nel 1377, un trentennio dopo l’annessione del Delfinato al regno di Francia. L’analisi dendrocronologica, condotta sugli elementi in legno della torre, li riferisce tra il 1350 e il 1370 circa; quindi la torre dovrebbe essere stata costruita nel terzo quarto del XIV secolo.
- A Salbertrand, con l’Ecomuseo Colombano Romean e i siti del Mulino Idraulico del Martinet, opificio idraulico ancora integro, esempio di archeologia industriale, e l’Hotel Dieu , medievale ricovero per pellegrini oggetto di un interessante intervento di restauro da parte dell’Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie e ancora in fase di recupero.
- San Giorio, rocce coppellate presso la cappella del Conte.
- Susa, siti storico e archeologici.
- Vaie, Museo Laboratorio della Preistoria.
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