Per il Castello di Bruzolo più di due milioni di euro

BRUZOLO –  Tutto cominciò nel XIII secolo, siamo ai tempi di Tommaso I di Savoia più o meno nel 1200. Poi il maniero ospitò  la stipula del trattato di Bruzolo fra gli emissari di Enrico IV di Francia e il duca Carlo Emanuele I di Savoia per un’importante alleanza matrimoniale e militare tra il Regno di Francia e il Ducato di Savoia, siamo al 1610. Tempo qualche giorno e il trattato saltò e l’unica cosa che rimase fu il documento bruzolese. Poi la storia del castello, e siamo al secolo scorso, si legò alla famiglia Marconcini-Panparana. Il senatore Federico, fondatore del Partito Popolare, per intenderci. Eccoci alla figlia, la professoressa Raffaella, che pezzo su pezzo riacquistò dai parenti tutta la proprietà diventandone custode e memoria.

Morta l’ultima proprietaria si è passato da un intento ad un altro come ai tempi antichi con un tira e molla che avrebbe fatto sicuramente dispiacere alla professoressa. Il passaggio principale non l’ha fatto il comune di Bruzolo, come forse era auspicabile, ma un gruppo di lavoro coordinato dalla sopraintendente Maria Luisa Papotti, che ha acquisito dagli eredi il maniero ora di patrimonio pubblico. Al suo recupero e alla sua valorizzazione hanno pensato altri comuni, Bruzolo non si è interessato, con capofila il comune di Buttigliera e come soggetto attuatore l’associazione Città del Bio. Adesso il progetto è inserito nella legge regionale 2000 con un finanziamento dello studio di fattibilità da parte della regione Piemonte; il ministro Del Rio ha comunicato la concessione di un finanziamento di 2 milioni di euro grazie all’Art Bonus e la Compagnia San Paolo ha aggiunto altri 100 mila euro.

Il denaro verrà gestito dalla Finanziaria della regione Piemonte, come dire soldi sicuri e subito. E il futuro dopo il restauro? Alla domanda risponde il consigliere regionale Antonio Ferrentino che ha seguito l’iter progettuale finanziario. “Ritengo un bene che si sia riusciti ad arrivare a questo risultato considerando il disinteresse di molti, molto merito va alla sopraintendente Maria Luisa Papotti. Adesso candideremo il completamento del quadro economico con i fondi disponibili della Torino Lione e attiveremo un tavolo di lavoro per costruire un ambizioso progetto di gestione utile all’intero territorio. Questo progetto è l’esempio di come in valle si potrebbero realizzare molti intenti. Il lavori al castello e la sua gestione porteranno lavoro oggi e domani ed economie in paese e in tutta la valle”.

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