CHIANOCCO ā Partigiani della Valsusa: sabato 3 e domenica 4 luglio il ricordo della battaglia a Balmafol. Tra le pagine della storia della guerra civile, 1943-1945, cāĆØ la battaglia dei partigiani della Valsusa al BalmafolĀ di Bussoleno. Era lā8 luglio del 1944. Mentre cāera una tregua nei combattimenti tra partigiani e tedeschi che nella vicina Bruzolo stavano trattando uno scambio di prigionieri. I fascisti attaccarono le postazioni partigiane tra le alpi Balmafol e Le Combe, il colle delle Coupe e la punta GrandāUia. I ragazzi valsusini partigiani della 42ĀŖ Brigata Garibaldina erano molti. Con loro partigiani russi ed ex soldati del Regio Esercito originari del sud Italia. Tanti ma male armati e con poche munizioni.
LA BATTAGLIA
Informazioni conosciute dai nazi-fascisti. Iniziata la battaglia gli attaccanti si nascosero e diedero vita ad uno scontro di posizione molto pericoloso per i partigiani perchĆØ senza munizioni. Lāidea che sbloccĆ² lāingaggio fu di un pastore dellāalpeggio di Balmafol. āCĆ“mandant, lāhai nen dāarmi. CampĆ“ nā roch?ā (Comandante, sono senza armiā¦ Che faccio? Tiro giĆ¹ un masso?). Come secoli prima nella battaglia al Colle dellāAssietta finite le armi si cominciĆ² con le pietre. Il comandante partigiano Alessandro Ciamei detto āFalcoā, giĆ tenente dellāEsercito, diede lāordine. Tutti i partigiani della Valsusa cominciarono a far rotolare giĆ¹ dal pendio quanti piĆ¹ macigni riuscivano. I fascisti nascosti piĆ¹ in basso furono letteralmente travolti dalle scariche di massi e costretti ad uscire dai loro rifugi. Rimasti allāaperto furono duramente colpiti. Tra loro si contarono 18 morti e parecchi feriti.
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