TORINO – Pandemia, le sfide delle imprese e dei territori montani: CNA e UNCEM promuovono una lettera appello. Ć rivolta al presidente e alla giunta regionale e ai parlamentari piemontesi per una ādiscriminazione positivaā di quelle aree. CNA Piemonte e UNCEM hanno spedito il 9 febbraio una lettera appello indirizzata ai Parlamentari piemontesi, al Presidente Alberto Cirio e ai componenti della Giunta regionale per chiedere una ādiscriminazione positivaā delle aree montane. Scrivono nel documento CNA Piemonte e UNCEM: āIndichiamo alcuni elementi che a nostro giudizio rappresentano linee di lavoro per definire una diversa gestione e parametrazione per i territori montani”.
GLI ELEMENTI
- DensitĆ abitativa: distinguere tra alta e bassa. Quindi in questa chiave trattare in maniera diversa e meno restrittiva i sistemi vallivi, in cui la possibilitĆ giĆ prevista di mobilitĆ di 30 km per i residenti di Comuni al di sotto dei 5 mila abitanti rappresenta un elemento positivo. Ma che da solo non ĆØ sufficiente a mitigare i problemi che si segnalano.
- MobilitĆ e trasporti pubblici: assumere la prevalenza del trasporto privato come elemento di maggior mitigazione dei contatti e dei contagi. A differenza di quanto avviene con lāutilizzo inevitabilmente piĆ¹ massiccio dei mezzi pubblici nelle aree urbane e metropolitane.
- Profilazione del rischio delle specifiche attivitĆ : si pensi agli uffici pubblici o di utilitĆ collettiva (es. banche e uffici postali), ai pubblici esercizi. In questo quadro ĆØ possibile considerare percorsi e flussi nei piccoli centri meno complessi e piĆ¹ gestibili che nelle aree urbane. In questo ambito risulta incomprensibile la serrata alle ore 18.00 dei pubblici esercizi che invece devono avere la possibilitĆ di operare anche oltre le ore 18.00 alle stesse condizioni previste durante la giornata. Fermo restando il rispetto del cosiddetto orario di coprifuoco. Il tema della revisione degli orari (uniforme e coerente) dei pubblici esercizi ĆØ peraltro necessario anche per il resto del territorio.
- Residenti e aventi titolo seconda casa: sono i beneficiari di questo modello di gestione specifico vallivo anche nel caso in cui la nostra Regione sia inquadrata come āzona arancioneā.
NELLE VALLI
āCi sono oggi una sofferenza e un disagio sia di natura economica sia sociale nelle valli. PerchĆ© le restrizioni hanno messo in forte difficoltĆ anche una minima e adeguata quotidiana vivibilitĆ su quei territori. Dove, come noto, il periodo invernale ĆØ per sua natura particolarmente rigido. La CNA Piemonte ĆØ stata doppiamente sollecitata, dai suoi imprenditori e dagli amministratori locali a partire dalle valli torinesi, per esprimersi a sostegno di questa specificitĆ dei territori montani ā ha spiegato il presidente regionale della CNA Piemonte Fabrizio Actis –. Vogliamo che, con lo stesso principio arcobaleno con il quale lāItalia ĆØ stata divisa in colori diversi, adesso si scenda nella specificitĆ delle singole regioni. PerchĆ© ĆØ chiaro che non si possa regolare la vita dei cittadini, delle imprese, dei pubblici esercizi, dei commercianti, degli albergatori e dei lavoratori a Torino come a Pragelatoā.
L’APPELLO
āLāappello di CNA e UNCEM al Governo e alla Regione per individuare opportunitĆ di organizzazione differenziate delle attivitĆ economiche nelle aree montane, ĆØ particolarmente attuale. In vista dei nuovi decreti che il Governo dovrĆ varare. Dobbiamo riequilibrare una situazione di sperequazione che oggi penalizza le valli piemontesi. La montagna ha bisogno di interventi differenziatiā. Ha aggiunto il presidente regionale di UNCEMĀ Roberto Colombero.
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