Paesi della Valsusa: Jacopo Suppo “Condove è un albero capovolto”

jacopo suppo

CONDOVE – Paesi della Valsusa: Jacopo Suppo “Condove è un albero capovolto”.

LA MONTAGNA DI CONDOVE, NE PARLA IL SINDACO JACOPO SUPPO

Condove e la montagna, la sua, sono strettamente legati sia per la vastità dell’area che dal concentrico sale fino ai confini della Valsusa, sia dalla sua storia. Condove, paese di pianura davvero piccolo, si è trovato in eredità dai comuni di Mocchie e Layetto un territorio che dall’alto guarda i comuni di Caprie, appunto Condove, poi Borgone fino a San Didero. A piedi per arrivare dalla frazione Coindo, la più meridionale, a Vianaudo, quella più a nord, ci vuole una giornata intera. Montagna vuol dire strade, rii, confini, malghe, passaggio di corrente elettrica, telefonica, acqua: un’infinità di servizi da garantire ogni stagione. Jacopo Suppo si occupa dell’amministrazione di Condove come sindaco, prima come vice, e anche in Città Metropolitana segue la parte della viabilità.

LA MONTAGNA E I FINANZIAMENTI

Quante energie sono necessarie per provvedere alla montagna e alla sua vita? Faccio una premessa, doverosa e necessaria. Per un’amministrazione un territorio così esteso necessita di grande attenzione e di un lavoro costante da un punto di vista della manutenzione e della difesa del territorio. Per realizzare interventi così importanti è fondamentale l’aiuto di tutti. Senza i consorzi, i residenti, i volontari saremmo in grande difficoltà. Per questo ci tengo a ringraziarli, così come ci tengo a ringraziare l’ufficio tecnico e la mia assessora Susanna Riva, che è davvero una innamorata della nostra montagna ed è una lavoratrice instancabile. Per quel che riguarda il sostegno alla montagna, possiamo contare sui fondi ATO che servono per prevenire il dissesto idrogeologico e per rendere sicuri i rii e le strade consortili, sui tanti piccoli interventi nelle borgate che riusciamo a realizzare grazie all’aiuto di chi lì vi abita o ha una seconda casa, o ancora sull’erogazione di servizi importanti per chi ha deciso di vivere stabilmente in borgata.

Faccio degli esempi concreti: lo scuolabus, che ogni giorno accompagna a scuola i bimbi che risiedono nelle borgate, o il servizio del trasporto mercatale, che il mercoledì accompagna gli anziani al mercato settimanale, il wifi pubblico in piazza a Mocchie e nella biblioteca, o ancora la raccolta dei rifiuti differenziata come nel capoluogo o lo spazzamento neve lungo circa 80 chilometri di rete stradale. Sono servizi fondamentali che riusciamo a mantenere stanziando ogni anni importanti risorse a bilancio, ma che reputiamo imprescindibili per un paese montano. E poi c’è tutto il lavoro di socialità. Per fortuna molte delle nostre borgate sono ancora frequentate e vive, e spesso si organizzano iniziative pubbliche culturali, sociali o tradizionali.

mocchie patata

Basta vedere il successo della Fiera della patata di Mocchie, o la quantità di persone che frequentano i carnevali organizzati a Mocchie, Lajetto e Frassinere. Una vitalità davvero preziosa, che sosteniamo con grande piacere. Io uso spesso questa immagine: Condove è un albero “capovolto”, con la chioma a valle e le radici in alto. La storia del nostro paese parte dalla sua montagna ed è un nostro dovere tutelarla, valorizzarla e prendercene cura.

Negli abitanti del capoluogo che arrivano da monte c’è ancora attaccamento alle radici familiari e alle borgate di Condove? Sì, moltissimo. Moltissime famiglie condovesi hanno ancora una piccola casa di famiglia in montagna, e basta frequentare una qualsiasi borgata in occasione della festa del patrono, o durante i fine settimana, soprattutto estivi, per vedere quante persone frequentano ancora la nostra montagna. Ma non solo! Ci sono ancora delle famiglie storiche, che hanno sempre abitato in montagna, ma recentemente abbiamo anche diversi nuovi residenti fissi, che hanno deciso di andare a vivere tutto l’anno in montagna. Un piccolo ritorno alle origini che si traduce in presidio del territorio e impegno per la sua cura e la sua valorizzazione.

I Consorzi della montagna sono presidio e tutela. Il Comune come li aiuta? Con i consorzi montani abbiamo un rapporto di collaborazione molto stretto e molto proficuo. Insieme a loro, ogni anno, proponiamo investimenti in manutenzione ordinaria e straordinaria per oltre 210.000 euro che ci vengono finanziati dai fondi ATO, tramite l’Unione Montana. Pulizie delle cunette e delle strade interpoderali, manutenzione dei corsi d’acqua, sistemazione dei vari fronti della montagna e altro ancora. Il 2023 sarà un anno particolarmente importante per gli investimenti a favore dei consorzi e della tutela del territorio montano.

condove bellafugera

Oltre alla manutenzione ordinaria riusciremo a finanziare 90.000 euro per la realizzazione di nuove reti paramassi al Poisatto e 250.000 euro, di cui 215.000 grazie ad un contributo regionale, per il rifacimento della strada del Magnoletto in località Pitunera. Stiamo quindi parlando di investimenti per oltre 430.000 euro, ai quali si sommano i 19.000 euro annui di contributi comunali, i 22/23.000 euro annui per lo spazzamento neve e 6.000 euro annui per il fondo della montagna, una iniziativa assunta negli ultimi anni che finanzia l’acquisto di materiale ai consorzi o ai privati che si rendono disponibili a manutenere manufatti presenti sul territorio. Con questo strumento abbiamo rimesso a nuovo i lavatoi di Pratobotrile, Bellafugera, Lajetto e Bigliasco, abbiamo rifatto una staccionata lungo il sentiero che attraversa i Colombatti e sistemato quelle presenti alle Coste e a Maffiotto, sistemato le isole dei rifiuti sempre a Pratobotrile e a Mocchie, rifatto il ponte sul Rio Puta, al “Mulin ad Pepin” tra Olive e Reno, e due ponticelli a Lajetto e tanti altri interventi.

 Lo reputiamo uno strumento utile e virtuoso, perchè unisce la necessità di fare opere di manutenzione con la disponibilità di chi vive la montagna a mettersi in gioco. Sempre parlando di opere, questa volta non gestite insieme ai consorzi, ci tengo a sottolineare il lavoro fatto con società ed enti sovracomunali. Negli ultimi tre anni abbiamo portato la fognatura al Ceretto, grazie all’intervento di SMAT, e asfaltato lunghi tratti della SP200 grazie alla Città Metropolitana. Basti pensare che dall’incrocio con la statale fino al bivio per Lajetto, la SP200 è stata praticamente tutta riasfaltata (mancano alcuni brevi tratti), oltre ai tratti a Pralesio, a Frassinere e all’Airassa. Interventi importanti, economicamente impegnativi, richiesti dall’amministrazione, concordati e realizzati nel giro di poco tempo per aumentare la vivibilità di chi vive e frequenta la nostra montagna.

Cosa si è fatto in questi anni per la pulizia e il mantenimento dei sentieri di montagna? Abbiamo la fortuna di avere moltissimi volontari che, ogni anno, si mettono a disposizione per pulire e tracciare molti sentieri. Penso agli amici dell’associazione Freemount e della Pro Loco, o i ragazzi borgonesi della Roceja, ma anche ai tanti volontari dei consorzi e delle singole borgate che, decespugliatore e falcetto in mano, hanno rimesso all’onor del mondo grandi tratti della viabilità storica.

I sentieri principali, quelli più turistici (quello che porta al Collombardo o quello che va alla Lunella, piuttosto che il frequentatissimo sentiero dei morti, riaperto da poco, giusto per fare degli esempi), sono stati anche tracciati, dotati di cartellonistica certificata e segnalati con il gps. E poi, in diverse borgate, abbiamo residenti o villeggianti che puliscono tratti di sentieri magari meno conosciuti, ma importanti per i collegamenti pedonali. Penso quello dai Muni ai Magnotti, o quello dalle Olive a Reno. Interventi ai quali abbiamo sempre dato sostegno economico e tecnico, e per i quali sono state realizzate anche alcune opere importanti, come il rifacimento di ponti o il consolidamento dei muretti a secco ammalorati.  Oltre a ciò, grazie all’Unione Montana, abbiamo anche tracciato alcuni sentieri per gli appassionati di mountain bike. Il percorso ALP45 attraversa la parte più “alta” della nostra montagna e si inserisce in un percorso di valle.

C’è una rete sentieristica e la cartellonistica che indica percorsi e mete? Sì, assolutamente. Proprio l’anno scorso abbiamo presentato una iniziativa che abbiamo chiamato: “La montagna come piace a te” che ha visto il posizionamento di sei pannelli con le carte escursionistiche, uno in centro a Condove e gli altri cinque in luoghi strategici della montagna. Oltre a questo, abbiamo stampato 4000 cartine che abbiamo distribuito gratuitamente alle nostre associazioni e agli esercizi commerciali che le hanno richieste. Mappe realizzate in maniera professionale, accompagnate dalla descrizione storica e paesaggistica dei luoghi. Un lavoro che ci ha visti impegnati per diversi mesi, ma che è stato da subito molto apprezzato dai frequentatori della montagna, sia condovesi sia di altri paesi.

Se un giorno volessi lasciare la città e rifugiarti sulla montagna quale borgata sceglieresti? Non lo dico per piangeria ma perchè lo penso davvero: ogni borgata di Condove ha una sua particolarità che la rende unica. Penso all’esposizione di Reno Inferiore o Superiore, o quella della Mollette, o i boschi di Lajetto e Pratobotrile, o la vista dalle Cordole o del Magnoletto o da Prarotto, la tranquillità dei Colombatti. Onestamente, non saprei scegliere. Sono però fortunato perché la famiglia di mia moglie è originaria di Camporossetto e lì ha ancora una casa. D’estate passiamo molte giornate lassù, ed è ormai tradizione festeggiare il compleanno di mio figlio in borgata. A lui “Ciaruset” piace tantissimo. Affacciata sulla valle, molto ben esposta, lì trascorriamo un tempo leggero e felice, immersi nella natura.

L’AGENDA, TUTTE LE NOTIZIE! COME?

Visita il sito internet. Iscriviti alla pagina Facebook, clicca “Mi Piace” e non perderti più nemmeno una notizia! Segui L’Agenda su InstagramTwitter e YouTube.