MOMPANTERO – Domenica, Urbiano sopra Mompantero è tornata a celebrare “Fora l’Ours“, una festa che affonda le sue radici in un passato lontano e che, ancora oggi, suscita grande fascino e partecipazione. La leggenda narra di un uomo selvaggio, forse un viandante o un montanaro, giunto un tempo in questi luoghi e che, dopo essere stato catturato e “addomesticato” con il vino, venne integrato nella comunità locale. La festa si articola in tre giorni. Si inizia il venerdì sera con una sorta di caccia all’orso per le vie del paese, con la partecipazione di bambini e adulti. Il sabato è il momento di “Mingia e Beiva”, una passeggiata enogastronomica che rievoca il ristoro dei cacciatori prima della battuta, con otto tappe per gustare i prodotti tipici locali.
Fora l’Ours in borgata a Mompantero
La domenica è il culmine della festa. Dopo la messa e la benedizione del pane, l’orso, interpretato da un uomo del posto, viene condotto in corteo fino alla piazza principale, dove, al suono della banda musicale, balla con la ragazza più bella del paese, simbolo di un’unione tra uomo e natura. “Fora l’Ours” è una festa che va oltre la semplice rievocazione storica. È un momento di forte coesione per la comunità di Mompantero, un’occasione per celebrare le proprie tradizioni e la propria identità. Ma è anche un evento che attrae numerosi visitatori dai paesi limitrofi, curiosi di scoprire un pezzo di storia e di folklore alpino. La festa dell’orso di Mompantero è un evento unico nel suo genere, capace di coniugare storia, leggenda e folklore in un’atmosfera di festa e condivisione. Un appuntamento da non perdere per chi vuole scoprire le tradizioni più autentiche delle valli alpine.