SAN DIDERO – Si puĆ² fare un primo bilancio manifestazione partita da Bussoleno e arrivata a San Didero contro la costruzione del nuovo autoporto e giĆ¹ genericamente contro la Tav in Valsusa. Hanno partecipato migliaia di attivisti No Tav sabato pomeriggio con l’iniziale striscioneĀ āSiamo la natura che si ribellaā. Spiegano gli organizzatori. “In un momento storico come quello che stiamo vivendo, in piena emergenza sanitaria e con la stessa sanitĆ che ci si ĆØ sgretolata sotto gli occhi, vorrebbero utilizzare ingenti fondi europei destinati alle ferrovie, per costruire un nuovo autoporto a San Didero. Quindi per finanziare ulteriormente il trasporto su gomma. Andando contro a ogni politica di tutela allāambiente e alla salute di chi vive i territori. SƬ, perchĆ© la costruzione di questo nuovo ecomostro di cemento, prevede la distruzione dellāunico polmone verde dellāintera media Valsusa“.
A BUSSOLENO
Una nuova voce alla marcia No Tav in Valsusa arriva dai centri sociali. Dopo Dana Lauriola ĆØ quella di Edgarda Marcucci, detta Eddi. 29 anni, militante del centro sociale Askatasuna di Torino, che nel 2014 era partita da Torino per andare a combattere lāIsis in Siria.Ā Sottoposta alla Sorveglianza Speciale dal Tribunale di Torino, ieri era in strada. Tanti gli appartenenti ai centro sociali italiani. “CosƬ da Venezia, Napoli, Palermo, Catania, Milano, Bologna, Livorno, Roma e tante altre localitĆ sono arrivati per partecipare alla marcia del Movimento che sentono loro proprio perchĆ© la lotta alle grandi opere ĆØ una lotta che parla a tutto il Paese. Infatti, domani al Presidio di Venaus, ci sarĆ lāAssemblea Nazionale dei Territori in Lotta, dove si discuterĆ insieme su come proseguire uniti dopo un difficile anno e mezzo con cui siamo stati costretti a confrontarci con la pandemia e le restrizioni imposte e legate sotto il nome della tutela alla salute“. Spiegano gli attivisti.
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