L’esercitazione in grotta del Soccorso Alpino e Speleologico del Piemonte

Soccorso Alpino

TORINO – L’esercitazione in grotta del Soccorso Alpino e Speleologico del Piemonte (Soccorso Alpino).

ESERCITAZIONE DEL SOCCORSO ALPINO

Esercitazione di soccorso in grotta organizzato lo scorso fine settimana dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) del Piemonte all’ Abisso Sardu – Calzelunghe.  La grotta si apre a 2206 metri di quota all’interno del sistema idrogeologico della Valle Ellero nel territorio del Comune di Roccaforte Mondovì (CN). La delegazione di soccorso speleologico piemontese ha organizzato un intervento per il recupero di una speleologa che ha simulato un infortunio ad una profondità di -260 m dall’ingresso dell’Abisso. I tecnici CNSAS, allertati ed intervenuti sabato 17 giugno, hanno stabilito un campo base presso il rifugio Havis de Giorgio a 1761 m di quota. Da qui, grazie a una linea telefonica dedicata, il coordinamento delle operazioni è stato collegato all’ingresso della grotta – a oltre due ore di cammino – e quindi all’interno della stessa.

Dopo aver valutato le condizioni esterne ed interne, i tecnici di primo intervento hanno raggiunto e soccorso l’infortunata. Coordinati dalla direzione delle operazioni e in presenza di un medico CNSAS intervenuta con la prima squadra, hanno provveduto a stabilizzare ed imbarellare la figurante mentre altri tecnici stendevano la linea telefonica fino alla profondità dell’incidente. È stato sperimentato l’uso di un estrinsecatore: si tratta di una particolare barella flessibile che ha permesso il trasporto della figurante in questo ambiente ipogeo caratterizzato da stretti meandri e numerosi pozzi verticali. L’estrinsecatore con la ferita è stato poi trasportato con tecniche manuali attraverso i meandri o alternativamente appeso ad un sistema di corde e dispositivi montati dai tecnici attrezzisti lungo i 14 tratti verticali della grotta – il più profondo dei quali è alto oltre 40 metri.

Sono state messe in pratica nuove tecniche di movimentazione rapida del ferito che prevedono squadre molto compatte e veloci dotate di attrezzatura “alleggerita” pur nel rispetto di tutte le condizioni di sicurezza. Le operazioni si sono protratte senza interruzione per tutta la notte e si sono concluse domenica 18 giugno con l’evacuazione della ipotetica ferita all’esterno della grotta. All’esercitazione hanno partecipato 15 tecnici specializzati e un medico CNSAS più altri 5 tecnici in supporto esterno.

IL SOCCORSO ALPINO IN PIEMONTE

Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico è un servizio di pubblica utilità del Club Alpino Italiano. Può essere contattato con il numero di emergenza unico 112. Le finalità sono molte. Il soccorso degli infortunati, delle persone in pericolo e il recupero dei caduti nel territorio montano. In particolare nel sottosuolo e nelle zone impervie del territorio nazionale il CNSAS contribuisce alla prevenzione e alla vigilanza degli infortuni. Opera inoltre nell’esercizio delle attività connesse in queste zone e nel concorrere al soccorso in caso di calamità, in cooperazione con le strutture della Protezione Civile.

IL SOCCORSO ALPINO

Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico si articola sul territorio attraverso 21 servizi costituiti ognuno per ogni regione o provincia autonoma dello Stato italiano. Ad essi convergono 31 delegazioni alpine e 16 delegazioni speleologiche, che a loro volta racchiudono i nuclei operativi. Questi sono chiamati stazioni, cui spetta il compito di portare soccorso. Le stazioni alpine sono 242, mentre quelle speleologiche sono 27. Le operazioni di soccorso in montagna e in ambiente impervio si basano sul lavoro di specialisti.

L’AGENDA, TUTTE LE NOTIZIE! COME?

Visita il sito internet. Iscriviti alla pagina Facebook, clicca “Mi Piace” e non perderti più nemmeno una notizia! Segui L’Agenda su InstagramTwitter e YouTube.