Le previsioni delle imprese piemontesi per il quarto trimestre 2022

TORINO – Le previsioni delle imprese piemontesi per il quarto trimestre 2022 (Ufficio Comunicazione Confindustria Piemonte).

L’INDAGINE DI CONFINDUSTRIA PIEMONTE

Lā€™indagine congiunturale, realizzata da Unione Industriali Torino e Confindustria Piemonte, raccoglie le valutazioni di quasi 1.300 imprese manifatturiere e dei servizi in un momento particolarmente delicato. Il rallentamento dellā€™economia globale e il forte aumento dellā€™incertezza hanno determinato un sensibile raffreddamento del clima di fiducia, che fino allā€™estate era ancora cautamente ottimistico. Gli indicatori su produzione e ordini arretrano di circa 10 punti rispetto alla rilevazione di giugno. Non si tratta, tuttavia, di una svolta in direzione inequivocabilmente recessiva. Il saldo tra previsioni di aumento e riduzione si mantiene, infatti, intorno al livello di equilibrio. Conferme di questa analisi vengono anche dalla tenuta degli altri indicatori. Il tasso di utilizzo degli impianti resta attestato su livelli molto elevati, superiori alla media di lungo periodo. Rimangono positive le previsioni sullā€™occupazione; aumenta di poco il ricorso alla CIG. Sostanzialmente stabili investimenti e condizioni di pagamento. Continua, invece, a peggiorare, in misura molto marcata, la redditivitĆ ; le imprese sono strette tra costi in crescita (energia ma non solo) e impossibilitĆ  di scaricare gli aumenti sui clienti.

I risultati della nostra indagine, peraltro, sono pienamente in linea con quelli di analoghi sondaggi sul clima di fiducia a livello nazionale e internazionale, ad esempio lā€™indice PMI (Purchasing Managersā€™ Index) rilevato da S&P in numerosi paesi. A livello settoriale, emergono ampie differenze tra manifatturiero e servizi. Le imprese manifatturiere sono, infatti, molto piĆ¹ caute, con un saldo ottimisti-pessimisti lievemente negativo per produzione, ordini ed export. In particolare, peggiorano le attese delle imprese chimiche, metallurgiche, tessili e del legno. Nella metalmeccanica il clima di fiducia si indebolisce fortemente: il saldo sulla produzione perde 15 punti rispetto a giugno, pur rimanendo poco al di sopra del punto di equilibrio. Nel comparto dei servizi, invece, la frenata, pur percepibile, ĆØ decisamente piĆ¹ morbida; i saldi restano solidamente in zona espansiva, ma perdono terreno rispetto a giugno.

COMMENTI SULLE PREVISIONI DEL QUARTO TRIMESTRE 2022

Giorgio Marsiaj, Presidente dellā€™Unione Industriali Torino: Ā«Stiamo vivendo una fase di eccezionale incertezza. Gli sviluppi della guerra e dellā€™emergenza energetica vanno oltre qualunque ragionevole previsione. Lā€™inflazione pesa su consumi e potere dā€™acquisto; non puĆ² dirsi ancora sotto controllo nonostante gli interventi delle banche centrali. Di fronte a uno scenario cosƬ complesso e preoccupante, non bisogna tuttavia abbandonarsi allā€™inerzia o al fatalismo. Le possibili azioni correttive, per imprese e famiglie, sono molte. In questo, il ruolo delle associazioni imprenditoriali ĆØ ancora piĆ¹ cruciale, come lo ĆØ stato durante la pandemia. Confindustria ha elaborato proposte concrete e praticabili per ridurre la bolletta energetica e razionalizzare i consumi di elettricitĆ  e gas. A livello locale, lā€™Unione Industriali Torino ha scelto di non restare passiva nĆ© di limitarsi a invocare sussidi e aiuti. Al contrario, abbiamo messo a punto una serie di strumenti di consulenza alle imprese come lo sportello commodity, il consorzio energia, gli interventi di consulenza per il risparmio energetico, che si aggiungono al tradizionale supporto a crescita, modernizzazione e accesso al creditoĀ».

Marco Gay, Presidente di Confindustria Piemonte: Ā«L’indagine congiunturale che presentiamo disegna uno scenario, pur nel maggiore periodo di incertezza da 15 anni a questa parte, di cauto ottimismo della ragione, che si basa sul portafoglio ordini, la volontĆ  e la capacitĆ  delle nostre aziende di lavorare nel presente con una visione, che definirei di scala superiore. Conviviamo infatti con una traiettoria storica lungo la quale non cambiano delle variabili ma lā€™intera equazione. E transizione ambientale, energetica e tecnologica non hanno un orizzonte di lungo periodo ma giĆ  di medio. Offriranno, se sapremo lavorare insieme, opportunitĆ  concrete per affrontare il presente e costruire il futuro. Sono temi al centro delle nostre agende e del piano di politica industriale condiviso con la Regione Piemonte su cui lavoriamo incessantemente forti di un’industria piemontese che non vuole nĆ© fermarsi, nĆ© arretrare soprattutto adessoĀ».

RIPORTIAMO IN DETTAGLIO I PRINCIPALI RISULTATI DELLā€™INDAGINE

Per il quarto trimestre del 2022, le attese sulla produzione delle quasi 1.300 imprese piemontesi registrano un deciso assestamento (-11,2 punti percentuali rispetto a giugno) rispetto al terzo trimestre: il 20,3% delle aziende prevede un aumento dei livelli di attivitĆ , contro il 18,2% che si attende una diminuzione. Il saldo ottimisti-pessimisti ĆØ pari a +2,1 punti percentuali.

Il 17,2% delle rispondenti prevede un aumento dellā€™occupazione, contro il 7,4% che ne prevede la riduzione, e un saldo ottimisti-pessimisti pari a +9,8% (e un calo di 5 punti rispetto a giugno). Trend negativo per gli ordinativi, con un saldo del -0,6%% e un calo di oltre 10 punti rispetto alla scorsa rilevazione.

Prudenti anche le attese sullā€™export, con un saldo ottimisti-pessimisti pari a -5,3%, probabilmente a causa del rallentamento delle economie mondiali e alla difficile situazione del commercio globale. Il rallentamento degli investimenti riguarda il 25,7% delle rispondenti (erano il 27,8% a giugno). Cresce il ricorso alla cassa integrazione, che interessa lā€™8,5% delle imprese, in aumento di 3,4 punti percentuali rispetto a giugno. Stabile il tasso di utilizzo di impianti e risorse, tornato sui valori medi di lungo periodo. Si allarga la forbice tra le imprese medio-grandi (oltre 50 dipendenti), ancora ottimiste (saldo +10,5%) e le piĆ¹ piccole (sotto i 50 addetti), che registrano un saldo del -1,6%.

Con la rilevazione di giugno sono state introdotte alcune domande relative allā€™aumento dei prezzi: anche a settembre la maggioranza delle rispondenti ha rilevato aumenti di prezzo di materie prime (75,8) energia (91,3%) e trasporti (82,0%).

A livello territoriale, si osserva un quadro con luci e ombre. Da un lato, le previsioni di Asti, Novara, Torino e Canavese restano ottimistiche, con saldi rispettivamente del 10,8%, 8,1%, 6,7% e 16,3%. Brusca frenata ad Alessandria, dove le previsioni tornano vicine allo zero, con saldo a 0,8%. Negative, invece le attese a Vercelli, Verbania, Biella, Cuneo, con saldi rispettivamente a -10,2%, -6,1%, -4,1% e -1,1%.

Nel manifatturiero, le attese per il quarto trimestre 2022 sono in frenata rispetto al terziario, con indicatori negativi, dopo sei trimestri di crescita. In particolare i saldi ottimisti-pessimisti per ordini e produzione sono pari a -4,6% e -1,8%, in calo, rispettivamente, di 11,1 e 12,4 punti rispetto al terzo trimestre. Lā€™export cala di 7,7 punti e registra un saldo del -5,7%.

Ancora relativamente positiva, invece, lā€™occupazione, con un saldo che resta al 7,6%. Frenano gli investimenti, che interessano il 26,4% delle aziende. Perde un punto il tasso di utilizzo delle risorse (77,9%) e aumenta il ricorso alla CIG, che riguarda oggi il 10,8% delle imprese.

A livello settoriale, le attese della metalmeccanica restano superiori alla media regionale, come accade da oltre un anno, con un ricorso alla CIG che risale al 10%; per contro, gli investimenti restano alti e interessano il 30,2% delle rispondenti. In particolare, si segnala lā€™ottima performance per meccatronica (+11,2%), mentre frena il comparto dei prodotti in metallo (-1,9%). Buon andamento anche per il comparto degli impiantisti (+19,5%) e della gomma-plastica, che dopo la frenata di giugno, registra un saldo positivo (+4,3%).

Negative le attese nellā€™alimentare, con un saldo del -2,4%, investimenti sopra la media regionale (32,1%) e un ricorso alla CIG al 9,5%.

Frena il comparto dellā€™edilizia che, pur restando positivo, perde oltre 15 punti e registra un saldo pari a +1,4%, inferiore alla media regionale. Negativi anche tessile (-10,6%), manifatture varie (-2,1%) e legno (-26,7%).

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Nei servizi il clima di fiducia ĆØ ancora favorevole, pur con indicatori leggermente piĆ¹ prudenti quelli osservati a giugno. Il saldo relativo ai livelli di attivitĆ  ĆØ pari al 12,1% (era 19,9% la scorsa rilevazione), quello relativo agli ordinativi ĆØ pari a +9,9% (da +19,0%), quello sullā€™occupazione ĆØ pari +15,3%. Gli investimenti aumentano di 0,8 punti (24%), cosƬ come il ricorso alla CIG (da 1,9% a 2,3%). Migliora il tasso di utilizzo delle risorse (86,8%).

A livello settoriale, le attese delle aziende del terziario sono per lo piĆ¹ ottimistiche per il quarto trimestre 2022, pur con qualche segno di assestamento nei saldi ottimisti-pessimisti. Stabili le attese per i servizi alle imprese (22,2%), altri servizi (+15,1%), utility (10,5%), e i trasporti (+12,9%). Tiene bene lā€™ICT, con un saldo sui livelli di attivitĆ  che passa da +24,2% a +13,9%. Crolla il commercio e turismo (da +17,6% a -9,3%).