RIVALTA – “Sempre di più le compagnie di assicurazione si rifiutano di stipulare polizze con le RSA. Si tratta di una situazione che mette a repentaglio l’operatività di molte strutture, oltre ad obbligare gli operatori a rivolgersi addirittura a compagnie straniere per ricevere le coperture adeguate. E’ una condizione che complica l’operatività delle strutture nuovamente impegnate con l’emergenza Covid-19“. Lo denuncia Michele Colaci, vicepresidente di Confapi Sanità e componente del consiglio direttivo di Api Sanità Torino. “La legge 24/2017 ribadisce l’obbligo dell’assicurazione per la responsabilità civile professionale medica – aggiunge – per tutte le strutture pubbliche e private e il personale medico. Siamo però arrivati ad una situazione paradossale. Lo Stato rende obbligatoria l’assicurazione per le nostre strutture, mentre le compagnie possono rifiutarsi di assumere il rischio, proprio come sta capitando in questi giorni”.
UN GRAVE PROBLEMA
Spiega Michele Colaci. “Questa situazione sta determinando il progressivo abbandono delle compagnie assicurative del mercato del rischio della responsabilità sanitaria. E non solo, perché l’assenza di un obbligo a contrarre a carico delle compagnie rischia di relegare l’obbligo di assicurazione ad una sorta di dichiarazione di principio. Abbiamo più volte sollevato il problema delle polizze assicurative per le Rsa, senza tuttavia ottenere risposte adeguate. E’ una grave negligenza da parte delle istituzioni. A causa di questo vuoto legislativo, a breve, molte strutture non saranno coperte da ogni rischio riguardante le pandemie e saranno costrette a chiudere con una notevole perdita di valore economico e occupazionale per tutto il comparto“.
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