Lavoro in Italia, l’INAIL chiarisce sugli ultimi in 7 mesi: +8,3% infortuni, 677 morti

ROMA – Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’INAIL tra gennaio e luglio sono state 312.762. Il dato è +8,3% rispetto allo stesso periodo del 2020. Sono 677 delle quali con esito mortale. In aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 33.865. Lo fa sapere lo stesso Istituto pubblicando gli open data dei primi sette mesi del 2021 e rimarcando che i dati mensili sono provvisori e fortemente influenzati dall’emergenza Coronavirus. Per quantificare il fenomeno, comprensivo anche dei casi accertati positivamente dall’Inail, sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2021, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia.

GLI INFORTUNI

Nel numero complessivo degli infortuni sono comprese anche le comunicazioni obbligatorie, effettuate ai soli fini statistici e informativi da tutti i datori di lavoro e i loro intermediari, compresi i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private, degli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento. Il confronto tra i primi semestri del 2020 e del 2021 richiede molta prudenza ed è da ritenersi poco significativo a causa della pandemia che nel 2020 ha provocato, soprattutto per gli infortuni mortali, una manifesta “tardività” nella denuncia, anomala ma rilevantissima, generalizzata in tutti i mesi, ma amplificata soprattutto a marzo 2020, mese di inizio pandemia, che ne inficia la comparazione con i mesi del 2021.

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