L’Alta Valle di Susa contemporanea in mostra a Oulx

OULX – Presso l’istituto “Luigi Des Ambrois” di Oulx in via Martin Luther King 10, nell’ambito del programma “Torino e le Alpi” promosso dalla Compagnia San Paolo di Torino, sarà allestita la mostra “Sospensioni. Prove di decodificazione dell’Alta Valle di Susa contemporanea”. Il coordinamento scientifico del progetto sarà curato da CIPRA ITALIA con Federica Corrado, il curatore Antonio De Rossi, e la fotografa Laura Cantarella, Antonio La Grotta e Simone Perolari, affiancati per l’occasione dai membri della segreteria organizzativa composta da Francesco Pastorelli, Martina Fiorentino per il progetto grafico e Sole Nero design. Di seguito un’anticipazione sui contenuti e sulle finalità che la mostra si propone di fornire ai visitatori: “ Nel percorso della mostra la Valle di Susa è presentata come un territorio tradizionalmente urbano, la cui complessità, oltre che dal suo ruolo di millenario passaggio transalpino, è stata determinata anche da un insieme di fattori quali l’industrializzazione interessante la media e bassa valle, il turismo estivo ed invernale attratto dalle sue note e rinomate stazioni, le nuove infrastrutture viarie, prima fra tutte l’autostrada A32 del Frejus, e l’urbanizzazione diffusa.

La Valle di Susa rimane comunque un ambiente fortemente caratterizzato dalla presenza di enclave naturali e rurali, d’imponenti montagne, e straordinarie testimonianze storico/culturali, oggigiorno oggetto d’importanti progetti di valorizzazione e conservazione. Circa questo forte connubio tra la presenza urbana ed il suo territorio montano, riguardante in modo particolare l’alta valle, si pongono domande difficili e di non immediata risoluzione. La prima finalità dell’esposizione, attraverso l’obiettivo fotografico, è quello di tentare di descrivere e raffigurare il territorio superando racconti e descrizioni precostituiti ed inutili pregiudizi, comprendendone fino in fondo le varie dinamiche che lo attraversano insieme ai suoi meccanismi di funzionamento.

Partendo da questa posizione, l’operazione di decodificazione dei segni visibili del paesaggio assumerà quindi l’aspetto di una condizione imprescindibile per qualunque attività interpretativa di progetto. Alla luce di tutto questo, i lavori fotografici di Laura Cantarella, Antonio La Grotta, Simone Perolari che verranno presentati al pubblico”, restituiscono una molteplicità di sguardi e una ricorrenza di temi certamente di grande interesse e valore. Dare “luce” e testimonianza visiva alla Valle di Susa significa allora riflettere non solo sulla stretta correlazione tra città e montagna, tra sostenibilità ambientale e volontà di cambiamento, ma anche e soprattutto sulla possibilità che logiche e progetti trasformativi insieme a paesaggi di segno diverso possano trovare, in uno spazio dialogico e progettuale comune, un ruolo decisivo e positivo per lo sviluppo del territorio.

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