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mercoledì, 9 Ottobre 2024

Giaveno, Sant’Ambrogio, Trana e Avigliana firmano il Contratto dei laghi

AVIGLIANA – È stato sottoscritto martedì 30 maggio, nella Sala consiliare del Comune di Avigliana, il Contratto di lago del bacino dei Laghi di Avigliana. Presenti il vicesindaco, i sindaci e gli assessori degli altri Comuni coinvolti (Giaveno, Sant’Ambrogio, Trana), l’assessore regionale all’ambiente, la consigliera metropolitana delegata all’ambiente e il presidente dell’Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie.

IL CONTRATTO

Il Contratto dei laghi di Avigliana nasce da un tavolo condiviso tra soggetti pubblici e privati per l’analisi e la gestione dei problemi che si possono manifestare lungo tutto il corso del fiume o attorno al lago. L’obiettivo è di promuovere azioni di riqualificazione ambientale. A partire dal 2009 si sono concretizzati il Contratto di fiume del Sangone e il Contratto di lago di Viverone. Sono partiti quelli di fiume della Stura di Lanzo e del Pellice. Ora, con la firma del 30 maggio inizia la fase di attuazione del Contratto di lago di Avigliana, durante la quale sarà realizzato quanto è contenuto nel Piano d’azione. Tre le linee strategiche: tutela e riqualificazione dei laghi, riqualificazione territoriale del bacino, promozione, fruizione e valorizzazione economica dell’area. Obiettivi specifici saranno, ad esempio, la riduzione dell’eutrofizzazione delle acque e la promozione dell’ecoturismo.

UNO SCHEMA DI REGOLE COMPORTAMENTALI

Il concetto di Contratto di fiume e di lago appare per la prima volta nell’ambito del 2° Forum mondiale sull’acqua, tenutosi a L’Aia nel marzo del 2000. Con tale strumento, in particolare si stabilisce un sistema di regole che mette sullo stesso piano criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale e sostenibilità ambientale. Obiettivo è cercare soluzioni efficaci per la riqualificazione di un bacino fluviale o lacustre.
In sostanza, un Contratto di fiume o di lago è un accordo volontario che prevede una serie di atti operativi. Questi sono concertati fra chi gestisce la risorsa e il territorio (strutture di governo), i cittadini e i rappresentanti delle categorie che hanno interessi legati ai territori fluviali (stakeholders o portatori di interesse) come agricoltori, industriali, pescatori, canoisti, associazioni ambientaliste e altri ancora.

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