La scuola di Valgravio: un ospedale partigiano nel 1943 sopra Condove

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CONDOVE – Sopra Condove, nella scuola in Borgata Valgravio, c’era un ospedale per curare i partigiani. Molti dati sono ancora in dubbio, ma alcune certezze sono emerse da un lavoro di ricerca svolto dall’equipe del Museo Storico della Resistenza della Valsusa cha ha sede a Condove. Una storia interessante che mette su un aspetto poco conosciuto della guerra civile del 1943-1945: la sanità. La ricerca è partita da due persone, due partigiani, che forse neppure s’incontrarono. Il primo è un ragazzo siciliano, Canio Cervellino. Si pensava fosse morto al Maffiotto, ma sulla facciata a Valgravio c’è una lapide che ne riporta la morte. Ferito in una frazione e morto in un’altra? Un’ipotesi sulla possibilità che nella scuola ci fosse una certa assistenza sanitaria. Cervellino era uno dei migliaia di giovani provenienti dalle regioni del sud d’Italia che hanno partecipato alle vicende della resistenza piemontese. La sua storia è sconosciuta. Per tante ragioni: le difficoltà del dopo guerra, il ritorno delle famiglia che avevano lasciato anni prima e di cui non sapevano nulla, ad esempio.

condove valgravio

IL DOTTORE

Il secondo è il dottor Attilio Bersano Begey. Era ufficiale medico della Croce Rossa e primario presso l’ospedale Maria Vittoria di Torino, entrò nella Resistenza nel settembre 1943. In un suo scritto postumo, anni Settanta, riassunse il suo ruolo di organizzatore di una rete sanitaria clandestina in favore dei partigiani. Creò un servizio sanitario per le bande partigiane. Quando nella primavera del 1944, con l’aumentare delle formazioni partigiane, i rastrellamenti nazifascisti si fecero più pressanti e sanguinosi, costringendo al ricovero dei feriti nelle fredde baite d’alta montagna. Bersano Begey ricevette quindi l’ordine di occuparsi dei servizi sanitari. Nel suo scritto c’è, in poche righe, il ricordo della struttura sopra Condove. Se da queste intuizioni, e questi personaggi, verranno alla luce altri particolari è la speranza dei volontari del Museo Storico della Resistenza della Valsusa. Intanto, un gruppo, ha già lavorato per ripristinare il sentiero che sale a Valgravio. Verrà organizzata una giornata storico-naturalistica, ricordando i fatti degli anni Quaranta.

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