La gara Susa-Moncenisio ha vinto anche la pioggia, lo spettacolo motoristico si è rinnovato

susa moncenisio

SUSA – La Susa-Moncenisio, la classica dello Slalom si è svolta l’8 e il 9 giugno richiamando a Susa piloti ed appassionati per una gara che in 117 anni – nel 1902 si corse la prima edizione – ha scritto pagine memorabili della storia dell’automobilismo sportivo. Sono oltre sessanta i piloti che domenica si sono sfidati lungo i quattro chilometri contro il tempo che, ancora una volta, saranno il palcoscenico su cui si esibiranno alcuni tra i migliori interpreti della specialità, veri mattatori del volante nella gara organizzata dalla Supergara.

UNA GARA STORICA

Il fine settimana motoristico della Susa-Moncenisio ha avuto il consueto prologo nella giornata di sabato con le verifiche tecniche e sportive, che è stata l’occasione per ammirare da vicino le auto che domenica si sfideranno lungo le curve della vecchia strada napoleonica che da Susa conduce al Moncenisio. Domenica, una cinquantina di Lancia Delta Integrali – tra queste alcune splendide ex ufficiali Martini Racing – hanno fatto passerella lungo il tracciato di gara per rendere omaggio alla Susa-Moncenisio raccogliendo gli applausi di un pubblico di appassionati che, anno dopo anno, si da appuntamento per assistere al rinnovarsi dello spettacolo della corsa in salita più antica del mondo in attività. Lo spettacolo per questa edizione è stato reso unico dalla presenza sulla linea di partenza dagli Spadonari di Giaglione che, con costumi della tradizione e spadoni medioevali, hanno salutato la Susa-Moncenisio danzando al ritmo della banda musicale e di quello dei motori.

LA PRIMA GARA STORICA

Il percorso della Susa-Moncenisio inizialmente vedeva la partenza a Torino. Poi si decise per una “libera” andata fino a Susa. Misurava esattamente 22,5 chilometri. Con partenza alle porte di Susa ed arrivo al traguardo posto sul rettilineo precedente l’Ospizio. Subito dopo la “Scala” detta “della Gran Croce”. Il dislivello raggiungeva i 1605 metri, e la pendenza media del 12%. La parte più impegnativa era sicuramente quella finale con una cinquantina di tornanti stretti, allora chiamati “tourniquets”. I concorrenti, cinquanta iscritti, 38 partenti, 37 arrivati, furono preventivamente divisi nelle due classi “Velocità”. Numero dei posti e assetto della carrozzeria libera e “Turisti”. Carrozzeria completa da viaggio e posti occupati. Una gara che anno dopo anno è cambiata non perdendo mai il suo fascino e la sua verve. La gara non si corse sempre.

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