La Fidas di Sant’Ambrogio ha spento 76 candeline

Donatori di sangue

S.AMBROGIO – Il gruppo di donatori della Fidas di Sant’Ambrogio ha festeggiato il 57esimo anniversario di attività. Durante la festa, il presidente del gruppo, Raffaele De Innocentiis, ha illustrato i prossimi eventi e poi il  vicesindaco Domenico Basile e il presidente dell’associazione che riunisce i malati di anemia mediterranea, una categoria di persone che necessita di continue trasfusioni per rimanere in vita, hanno portato il loro saluto e ringraziamento. Al termine degli interventi sono stati consegnati 16 diplomi, dieci distintivi di bronzo, 12 d’argento, dieci medaglie d’oro e una medaglia Re Rebaudengo. La Fidas di Sant’Ambrogio in festa.

L’ATTIVITA’

Lo Statuto è basato su principi altamente liberali per quanto riguarda l’autonomia e l’indipendenza di ogni singola Associazione. Pone tuttavia alle Federate l’accettazione di quei presupposti morali che sono indivisibili dai principi umanitari professati da soci donatori di sangue appartenenti alle medesime. Deve essere garantita la giusta destinazione del sangue offerto e deve essere evitata ogni speculazione che potrebbe essere fatta su di esso. La FIDAS, fedele alla scelta dei suoi Fondatori, si ripromette di rappresentare tutte le Associazioni autonome ed indipendenti aderenti, in modo da contenere validamente aberrazioni di scopi e storture nel campo delle attività trasfusionali. Di fronte allo Statuto e all’opinione pubblica, i donatori di sangue, come dissero i Fondatori, debbono essere tutti uguali, perché se identico è il dovere che volontariamente si assumono di compiere, eguale deve essere il riconoscimento nei loro confronti. Il professor Cesare Rotta fu il primo Presidente Nazionale della Federazione.

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