CONDOVE – La Festa Patronale di Condove comincia con i partigiani calabresi. L’appuntamento era nella Biblioteca Hack con Pino Ippolito Armino e il suo “Storia della Calabria partigiana“. Un interessante libro, edito da Pellegrini, che racconta a piĆ¹ di settant’anni un aspetto poco conosciuto di quella che Giorgio Bocca chiamava la guerra civile del 1943-45. Una storia nella storia quella dei ragazzi meridionali che combatterono e morirono in Valsusa in quel periodo. Un libro che parte dall’assunto che ogni storia ĆØ personale e va vista nel contesto generale. Ogni ragazzo che si trovĆ² in questa Valle dopo l’8 settembre decise il suo destino. La maggior parte, se non tutti, erano militari inquadrati nel Regio Esercito che al suo sfacelo presero la strada della montagna. PerchĆ© non tornarono a casa? PerchĆ© decisero di combattere con i partigiani e non firmare per l’esercito di Graziani della Repubblica Sociale Italiana?
PARTIGIANI IN VALSUSA
Spiega l’autore. “Solo in anni piuttosto recenti ĆØ stato definitivamente riconosciuto il contributo del Mezzogiorno nella guerra di Liberazione. E’ dura, invece, a morire l’opinione che vorrebbe ridurre i partigiani meridionali a soldati intrappolati a nord dopo l’armistizio. Il racconto degli antifascisti della prima ora, dei militari che vollero restare fedeli al loro giuramento, dei lavoratori emigrati e pronti a intervenire in armi contro i tedeschi supera anche quest’ultimo pregiudizio“. Da apprezzare la schiettezza di Armino che non nasconde i lati piĆ¹ ingombranti e a volte nascosti della storia dei partigiani. Alla presentazione ha partecipato il presidente dell’ANPI di Condove-Caprie Danilo Bonavero, il vice sindaco Chiara Bonavero e il presidente del del Comitato Resistenza e Costituzione.
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