La Festa della donna con l’Unitre di Bussoleno

Unitre Bussoleno

BUSSOLENO – La Festa della donna con l’Unitre di Bussoleno.

LA FESTA DELLA DONNA CON L’UNITRE DI BUSSOLENO

L’Unitre ha organizzato un incontro per dare la possibilità alle donne di raccontarsi e raccontare le proprie esperienze mettendo in luce le cose belle, le cose per cui si sentono gratificate e ritengono di aver contribuito al benessere proprio, della famiglia, della collettività. In un momento in cui si è attorniati da tanti eventi dolorosi e, a volte, tragici che colpiscono soprattutto le donne, Carla ha voluto esprimere una possibilità di speranza mostrando un video che pone in rassegna tante donne di epoche diverse diventate famose per specifiche particolarità e tante scene provenienti da vari contesti differenti e stimolando il confronto di esperienze a livello locale. Giorgio Brezzo ha interagito con le ospiti per presentare insieme fatti, riflessioni, aspettative.

GLI INTERVENTI

Anna Maria Vighetto ha raccontato come ha veicolato la propria competenza medico-sanitaria nell’aiutare la popolazione del Togo che vive in un contesto molto bisognoso organizzando insieme al marito un’associazione, attiva da circa 15 anni, che ha saputo raccogliere l’aiuto e la collaborazione di tanti valligiani e molti giovani, alcuni dei quali da sostenitori sono diventati volontari. Sandra Re ha messo in evidenza come nel suo lavoro commerciale, rimasta vedova, è stato impegnativo farsi accettare come donna nel settore edile prevalentemente maschile, ma al contempo come è di sprone l’obiettivo del continuo miglioramento per potenziare la struttura, fare formazione e ottenere un buon rapporto con i clienti.

Marta Bottazzi, ha detto che è stato rilevante nella sua formazione, soprattutto grazie al mondo scout, cercare sempre di “dare del proprio meglio” e “buttare il cuore oltre l’ostacolo”; dal suo lavoro di educatrice e animatrice, vuole segnalare l’importanza di saper dare valore alle piccole cose della vita e all’ascolto, un bisogno importante soprattutto di chi si trova in difficoltà e si sente un po’ emarginato. La volontaria dell’associazione Dragonesse, a nome di Paola Tessitore, ha spiegato le finalità del Gruppo di sorellanza che ad Avigliana accoglie e supporta le donne con problemi oncologici al seno, mettendo in evidenza come dalle gravi situazioni di salute possa emergere una nuova vitalità, quasi una rinascita mediante la condivisione dei problemi e a pratica dello sport come fattore aggregante e coinvolgente. Daniela Baldo ha sottolineato come, nella sua vita, sia stata importante la passione artistica che ha rappresentato il filo conduttore focalizzato nel creare opere proprie, nel fondare il Centro di Promozione Belle Arti che gestisce, corsi, eventi e momenti di condivisione.

Marilena Gally rappresenta “una vita per la scuola” partendo da maestra, per passare a direttore didattico e infine a dirigente del Liceo Norberto Rosa; vuole evidenziare che lavorare per le persone, in particolare per i giovani, è molto coinvolgente e gratificante perché permette sempre di apprezzare l’esito del proprio lavoro anche nei piccoli miglioramenti dei ragazzi o nei progetti che si attuano. Con il FAI, poi, all’impegno si accompagna il divertimento e la scoperta delle bellezze del nostro territorio.

Paola Caviglione, dell’associazione Il Mandorlo, occupandosi delle mamme con i bambini in difficoltà che vivono tutelate in comunità, esprime l’importanza di vivere questo impegno quasi come un innamoramento che in certi momenti è doloroso per la condivisione delle grosse difficoltà e in altri è molto gratificante per l’accompagnamento al percorso di ripresa della propria vita da parte di queste donne e dei loro bambini. Giorgio Brezzo ha rimarcato l’importanza delle “piccole cose”, semplici, spontanee, quotidiane… (emerse in molti interventi) perché connettendosi tra loro generano delle “grandi cose”. Ada Majero, presidente dell’Unitre, ha concluso considerando che le donne hanno grandi capacità di resilienza e di creatività, riescono a fare tanto perché “non potrebbero non fare” e il risultato è vincente perché ogni volta che una donna si impegna per sé, in realtà di impegna per tutte. Ulteriori riflessioni e chiacchierata durante la cena con semplicità e cordialità.

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