Il Rocciamelone: l’itinerario preferito da milioni di scalatori della vetta

MOMPANTERO – L’itinerario verso la vetta del Rocciamelone. L’itinerario si sviluppa sul versante della Valsusa percorrendo il classico tragitto che sale da La Riposa. Sono ruderi di un ex-forte militare fino a Ca’ d’Asti. Quest’ultima rappresenta ormai da molti anni un comodo rifugio, valido punto d’appoggio specialmente per chi preferisce raggiungere la vetta in due giorni. Si tenga comunque presente che la salita del Rocciamelone resta un’ascensione abbastanza impegnativa, sia per la quota raggiunta che per il dislivello da superare. Inoltre se l’escursione non viene effettuata in piena estate ed in assenza di neve, il tratto finale può presentare qualche difficoltà sia nell’attraversamento del versante est. Quello subito dopo La Crocetta, sia per il superamento di un punto un po’ esposto collocato appena sotto la vetta, punto dove alcune corde fisse facilitano comunque il passaggio.

AL ROCCIAMELONE

Dai ruderi de La Riposa (ex-forte, 2205 metri), raggiungibili in auto su sterrato, si imbocca il sentiero che risale verso nord-ovest un ripido costone erboso e quindi piega verso nord. Attraversando in orizzontale un canalone: giunti nel punto più basso del canale, il sentiero volge verso ovest e riguadagna il crestone erboso. Risalendolo in direzione nord-ovest, si arriva ad una bastionata rocciosa, che viene aggirata sulla destra raggiungendo la Ca’ d’Asti, 2854 metri. Alle spalle del rifugio ha inizio un sentiero che, salendo lungo un pendio detritico, raggiunge La Crocetta a 3306 metri. Da La Crocetta o Croce di Ferro, il tracciato abbandona il versante Sud e si sposta sul versante Est, attraversandolo in diagonale; il tratto in costa non presenta difficoltà se effettuato in piena estate; quando invece è innevato, appare come un unico scivolo che precipita verso valle. In queste condizioni il suo attraversamento richiede molta cautela.

LA VETTA

Si raggiunge infine un ultimo risalto appena sotto la vetta del Rocciamelone, che viene superato con alcuni tornanti; in quest’ultimo tratto, se il terreno è scivoloso, occorre procedere con prudenza: alcune corde fisse consentono di avanzare in sicurezza fino in cima. Accanto alla Madonnina si trova il piccolo rifugio Santa Maria, che racchiude tra le sue mura un piccolo locale sempre pronto ad accogliere gli escursionisti ed una chiesetta. Accanto alla costruzione, iniziata nel 1923 e restaurata nel 1976, è presente anche una statua dedicata a Vittorio Emanuele II, che commemora la salita del sovrano ad una delle vette più celebri del Piemonte, salita avvenuta nel 1844.

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