Il poeta Luigi Angelino incanta al Ricetto di Almese

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ALMESE – Nonostante una pioggia torrenziale, al Ricetto di Almese, la sala era totalmente gremita per la presentazione dell’autore valsusino Luigi Angelino che sta finalmente ottenendo la visibilità che merita. Ha aperto il pomeriggio letterario Giuseppe Misuraca, direttore artistico del Ricetto. Seguito a ruota da Virna Suppo, presidente dell’Associazione Cumalè. Va detto a tale proposito che La torre e il ricetto sono stati oggetto di un intervento di restauro e ristrutturazione voluti dall’Amministrazione Comunale di Almese. Completati alla fine del 2006 e che sono diventati ora per l’appunto anche uno spazio espositivo e sede di eventi culturali. Ha preso poi la parola Cristina Buggia, assessore all’istruzione di Almese.

POETA E SCRITTORE VALSUSINO AL RICETTO DI ALMESE

Terminati i saluti di rito, è intervenuto il poeta e cantore Rinaldo Ambrosia. Con voce suadente e altamente coinvolgente, ha recitato meritatamente i più significativi versi tratti dalla raccolta di poesie di Angelino. “Di rima in rima” interponendo brani di lettura con domande al protagonista di questo pomeriggio letterario ad alto livello. Avendo in miei precedenti articoli delineato in dettaglio il curriculum di Angelino. Letto tra l’altro in sala con necessarie dovizie di particolari, come lui dovutamente merita, impiegherò invece lo spazio rimastomi. Per evidenziare l’empatia che si è creata tra i convenuti, grazie alla bravura dei due bravissimi poeti. Va però precisato che la fase narrativa in Luigi, è sorta per raccontare favole non cruente ai suoi nipotini e si è evoluta a una realtà diversa quando loro sono cresciuti.

NELLA POESIA

Nella poesia, ispirata dai suoi poeti preferiti come il Pascoli. Vi è la scelta armoniosa della “rima baciata” con un tocco di sana ironia. Oltre la lettura e i commenti dei brani, ancor di più in questo frangente, sono emersi il candore, la purezza e l’indole di Luigi. Ben estrapolati dal suo presentatore, altrettanto bravo a saper cogliere l’animo del poeta come ben emerge dalla poesie lette. Solo per citarne alcune, nelle quali affiora la duttilità del poeta che spazia da argomenti di profonda riflessione. Come l’antico borgo, il foglio bianco, emigranti e il vecchio allo specchio, a quelle che ci trasportano in una natura fantastica ma non sempre benigna. Il tramonto, il temporale e l’aquila reale, perpassare a poesie ironiche e scherzose. Dal dentista o a “La trasgressione”, una fantasia amorosa innocente con un brusco ritorno alla realtà.

I TESTI

A questo punto tra scoscianti applausi Angelino ha detto al suo interlocutore. “La prossima volta spetta a me presentare le tue opere”. Ha poi voluto sottolineare l’increscioso esempio apparso su “Internet” di una sindachessa di una città veneta che mentre stringeva le mani a tutti. L’ha ritratta ad una donna di colore e “L’Angelino” (come si firma nelle sue opere), ha solo aggiunto. “Se fossi stato tra i presenti, avrei rifiutato di porgere ancora la mano al sindaco, ma nessuno l’ha fatto …” In conclusione di serata”.

Luigi Angelino ha voluto portare l’attenzione su di me per averlo iscritto a sua insaputa ad un concorso letterario dove ha vinto il primo premio. Gli ha dato finalmente la consapevolezza di essere un valido scrittore. Gli ho solo risposto: “Come prossima mossa, aspettati che ti convinca a uscire con un libro prezzato in distribuzione in tutte le librerie della valle … e non solo,  naturalmente!” Il pomeriggio letterario si è concluso con un prelibato banchetto offerto dall’onnipresente consorte Adalgisa.