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domenica, 26 Gennaio 2025

Il nuovo libro di Mauro Minola “Faraoni a Torino. Storia, personaggi e misteri all’ombra del Museo Egizio”

IL NUOVO LIBRO DI MAURO MINOLA “FARAONI A TORINO. STORIA, PERSONAGGI E MISTERI ALL’OMBRA DEL MUSEO EGIZIO”

TORINO Mauro Minola presenta il suo nuovo libroFaraoni a Torino. Storia, personaggi e misteri all’ombra del Museo Egizio”, edito da Il Punto Piemonte in Bancarella. Da secoli esiste un profondo legame tra il Piemonte e l’Egitto dei Faraoni. Anche oggi possiamo trovare tracce di questa connessione nelle città e nei paesaggi della regione. Questo legame è raccontato nel libro di Mauro Minola, che esplora i punti in comune tra queste due culture. Si parte dalla leggenda della fondazione di Torino, così ben immortalata dal Pingone e da Emanuele Tesauro, che trova le sue origini nell’antico culto della dea Iside. Divinità celebrata fin dal tempo degli antichi abitatori delle terre padane nel più grande tempio dell’Italia settentrionale, a Industria (Monteu da Po). Si arriva alla passione “egittomane” degli esponenti della dinastia dei Savoia, collegata sicuramente ai loro interessi nel campo dell’esoterismo e dell’alchimia.

L’EGITTOLOGIA

Queste antiche passioni hanno acceso la forza di nuova scienza, l’Egittologia, proprio grazie ad alcuni personaggi nati in Piemonte: Bernardino Drovetti, Carlo Vidua, Giovanni Antonio Lebolo, Ernesto Schiaparelli, per citarne alcuni tra i più famosi. Quelli che hanno avuto la forza di superare i confini del proprio mondo per andare ad esplorare terre lontane alla ricerca dei tesori della civiltà millenaria. In questo contesto decisiva fu l’azione della Massoneria piemontese, che riscoprì le tradizioni del mondo egizio, facendo in modo che esse potessero esprimersi nelle arti scientifiche, figurative e nella ricerca storica.

LE TESTIMONIANZE

Grande spazio è dedicato alle testimonianze che ci rammentano l’Egitto, rinvenibili in diverse zone del Piemonte. Sono parecchie e sono sotto gli occhi di tutti: le piramidi, volute fortemente da Napoleone, gli obelischi commemorativi, le Madonne nere che ci riportano alla bellezza materna di Iside, i sarcofagi, i simboli solari. Ma anche i rapporti tra le due nazioni, con gli ingegneri piemontesi che hanno lavorato alla realizzazione del Canale di Suez e il primo Re dell’Egitto, che compì la sua formazione proprio a Torino. Un mondo che vale la pena di studiare, esaminare e, perché no, anche un po’ di sognare, perdendosi nelle suggestioni di un’antica sapienza che non manca mai di stupirci e di affascinarci.

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