IL CORAGGIO DI OSARE PER COMBATTERE IL PARKINSON
AVIGLIANA – “Un traguardo davvero insperato ĆØ quello di combattere con lāazione dinamica, qualunque essa sia, una malattia come il Parkinson, patologia neurodegenerativa a evoluzione lenta e progressiva che coinvolge principalmente alcune funzioni tra cui il controllo dei movimenti e dell’equilibrio” ci dice Corrado Martinelli. Una strada efficace da seguire ĆØ caratterizzata dall’attivitĆ sportiva, oltre alle cure mediche mirate a contrastarla il piĆ¹ possibile. Per questo sono giĆ presenti valide strutture per gli affetti da Parkinson e malattie psicomotorie che organizzano corsi di danza, ginnastica dolce, tai-chi, yoga, pilates, aerobica, corsa, nuoto, tennis, basket, ma anche escursioni e lunghe passeggiate in compagnia. Partendo quindi dal presupposto che ācamminare insiemeā fa bene, Lodovico Marchisio, quale accompagnatore esperto ed emerito del CAI, si ĆØ spinto oltre. Ma anzitutto per chi non lo conoscesse, si tratta di un alpinista, giornalista e scrittore di settantasette anni afflitto da varie patologie (trauma spinale per caduta in montagna, fibrillazione atriale parossistica, un infarto avuto due anni fa e la malattia di Parkinson).
UN PERCORSO LUNGO E LABORIOSO
In seguito ad un percorso lungo e laborioso, sempre sostenuto dai figli Walter e Stella e dalla moglie Roberta Maffiodo con la quale ha anche scritto il libro Guarigioni dāamore, riesce davvero a sorprendere coloro che seguono la sua rinascita come la giornalista Edi Morini, coautrice del libro sopra indicato, che ha esaminato a fondo il suo percorso, rimanendone a sua volta meravigliata. Lodovico, che allāinizio del manifestarsi delle sue disfunzioni si reggeva in piedi con estrema difficoltĆ , un giorno ĆØ riuscito a rimettersi in gioco tornando a camminare, grazie alle sue molteplici attivitĆ di sentierista e relatore dei percorsi svolti. Ha dunque sperimentato direttamente il fatto che se la camminata aiuta, un ulteriore stimolo puĆ² essere determinato dalla spinta sulle vie ferrate esposte e di difficoltĆ moderata quali la ferrata di Pracatinat e quella delle Peredrette a Donnas con cui, grazie allāadrenalina positiva che si crea naturalmente, si curano giĆ per certo anche i sintomi della depressione. Successivamente a questi esperimenti, lo stesso Lodovico ha verificato l’effettiva scomparsa dei sintomi del Parkinson, quest’ultimi sostituiti da benefici immediati e da una generale condizione di benessere ritrovato.
LA STRADA GIUSTA
Sentendosi perciĆ² sulla strada giusta per avere conferma di fatti analoghi successi in altri sport, Lodovico riesce cosƬ a spingersi ad affrontare una vera e propria scalata, senza lāaiuto del cavo presente sulle vie ferrate, notando che per ogni passaggio si sente arrivare al cervello un āimpulsoā naturale cosƬ forte da far sƬ che la mano riesca ad afferrare al volo l’appiglio e che il piede trovi l’appoggio corretto, riacquistando cosƬ quella disinvoltura che padroneggiava in etĆ piĆ¹ giovane. A questo punto Lodovico continua a rimettersi ulteriormente in gioco facendo ancora un passo avanti e mirando cosƬ anche allāultimo ostacolo che si sovrappone alla sua teoria ormai piĆ¹ che valida: ritornare a sciare. Si tratta di una mossa particolarmente audace a causa dei movimenti rapidi ed immediati che caratterizzano la disciplina dello sci, per cui la malattia in atto potrebbe (in teoria) comprometterne severamente il successo.
TORNARE A SCIARE
Grazie alla disponibilitĆ e al prezioso aiuto del personale di Ski Sport Dain del Campo Smith di Bardonecchia, dopo qualche difficoltĆ iniziale, Lodovico ĆØ riuscito a realizzare anche questo esperimento in pieno successo: senza alcun problema con le discese, nĆ© durante le salite con lo skilift o con il tapis roulant, Lodovico ĆØ tornato a vivere con grande gioia e soddisfazione la propria esperienza personale, nonchĆ© l’ebbrezza dello sci, con la stessa naturalezza e disinvoltura degli anni passati: fino a sei anni fa infatti sciava su ogni genere di pista, accompagnando anche gli appassionati in traversate di piĆ¹ giorni sui comprensori piĆ¹ vasti delle Alpi (Foto di Roberta Maffiodo e Federico Bambara).