Il Consiglio regionale del Piemonte è a fianco degli operatori della montagna

TORINO – Il Consiglio regionale del Piemonte è a fianco degli operatori della montagna. Con due ordini del giorno approvati ieri, il Consiglio regionale è al fianco degli operatori della montagna danneggiati dalla mancata riapertura degli impianti da sci. L’odg 489,”Sostegno comparto sciistico“, primo firmatario Paolo Bongiovanni (Fdi), impegna la Giunta regionale a richiedere al Governo, insieme alle altre Regioni, uno stanziamento straordinario per il comparto dei comprensori sciistici e per tutto l’indotto. Pari ad almeno l’80% delle perdite subite nell’intera stagione invernale 2020\2021. Chiede inoltre di sostenere ogni azione legale promossa dagli imprenditori del settore danneggiati dall’ordinanza improvvisa del ministro Speranza. La quale ha impedito, il 15 febbraio, la prevista riapertura degli impianti sciistici. Alberto Preioni (Lega) è, invece, il primo firmatario dell’ordine del giorno 490 “Sostegno ai comprensori sciistici” che impegna la Giunta a porre in essere tutte le azioni necessarie alla copertura dei danni subiti dalle imprese e dai lavoratori del comparto. E a sostenere le richieste dei gestori degli impianti, al fine di ristorarli delle perdite subite.

LE MODIFICHE

L’ordine del giorno 489 è stato modificato su richiesta dell’assessore al Bilancio, Andrea Tronzano, per evitare un impegno diretto sul bilancio regionale. Pur essendo la Giunta regionale favorevole ai due documenti presentati. Bongioanni ha definito “umiliante al di là dell’immenso danno economico” la situazione degli operatori del settore. Mentre Preioni, ha parlato “dell’opportunità da parte dell’esecutivo di prevedere degli stanziamenti per anticipare il bonus montagna”. Nel dibattito Daniele Valle (Pd), pur definendo molto grave dover chiudere con poche ore di anticipo, ha affermato che “i tempi e i modi vengono decisi dal virus”. È intervenuto anche Raffaele Gallo per dichiarare il voto favorevole del Pd sull’odg 490 e la presenza per il 489. Secondo Marco Grimaldi (Luv) il ministro Speranza, che deve tutelare la salute prima di tutto, “ha agito negli unici tempi possibili. Siamo di fronte a un danno economico immenso e alla necessità di sostegno economico del settore”.

SANARE I DANNI

Anche Sarah Disabato e Ivano Martinetti (M5s), favorevoli all’odg 490 e garantendo la presenza durante la votazione del 489, hanno chiesto “di sanare i danni causati dalla chiusura improvvisa. Siamo vicini a questo e agli altri settori colpiti dalle chiusure. Ma visto che il ministro sta cercando di garantire la salute non bisogna soffiare sul fuoco del malcontento”. Andrea Cane (Lega) ha chiesto “se i tempi della comunicazione della chiusura da parte del ministro fossero gli unici possibili e se, in questo modo, non si rischia di aggravare la già difficile situazione della montagna, mentre gli operatori economici si sentono presi in giro da queste modalità”. Anche Paolo Ruzzola si è unito agli interventi dei colleghi per la difesa e la tutela della montagna condividendo le richieste degli odg 489 e 490.
Favorevole all’ordine del giorno 490 (garantendo la presenza per il 489) Francesca Frediani per il gruppo M4o, che – al di là del merito del provvedimento – ritiene “totalmente sbagliata la metodologia adottata per decidere”.

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