I proverbi piemontesi allungano la vita: “Par paghè e mori j’è sempar temp”

I proverbi piemontesi allungano la vita. E’ il cultore del dialetto piemontese. E’ lui che fieramente la chiama lingua. Si chiama Michele Bonavero che ha seguito per le edizioni Il Punto Piemonte in Bancarella l’ultima edizione del volume sui proverbi piemontesi. “Ij proverbi a son nà prima dél Ober. I proverbi sono nati prima del libro“. Questo il titolo del volume che propone anche i bei disegni di Franco Mazzonis. I proverbi rappresentano un concentrato d’esperienze che si sono formate nel corso del tempo grazie all’acume e allo spirito d’osservazione di generazioni di uomini e donne. In mancanza della trasmissione ai posteri con la scrittura, la formula più efficace era quella del proverbio: una frase corta, spesso in rima o con assonanze, facile da ricordare e legata, il più possibile, alla lingua e alla realtà del luogo.

I PROVERBI

In questo modo si potevano consegnare alle generazioni successive i consigli, le informazioni e le indicazioni di vita che sarebbero state utili per non incorrere negli stessi errori. Proprio perché si tratta di una vera e propria «summa» della conoscenza popolare non ha tardato a entrare, nel corso dei secoli, nel patrimonio culturale anche delle classi più elevate ed essere utilizzato anche in letteratura come forma d’espressione per pensieri colti. Proporre una raccolta di proverbi a carattere regionale, pur non rappresentando un’esclusiva assoluta perché spesso comune ad altre regioni, ha anche la valenza di una ulteriore documentazione linguistica che confermi ulteriormente la ricchezza delle lingue del Piemonte. Grazie a queste brevi e vivaci espressioni, si tramandano nel tempo gli usi, i costumi e soprattutto i valori dello spirito.

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