Digiuno dei NoTav della Valsusa contro gli arresti domiciliari di Luca Abbà

Digiuno NoTav

BUSSOLENO – Si è svolto in questi giorni da parte di alcuni attivisti NoTav della Valsusa un digiuno di solidarietà in favore di Luca Abbà. L’attivista dei centri sociali sta scontando, in regime di semilibertà, un anno di condanna per resistenza a pubblico ufficiale. La condanna per fatti accaduti durante una carica della polizia nel corso dello sgombero di uno stabile occupato a Torino nel 2009. La richiesta di misure cautelari alternative, affidamento lavorativo o arresti domiciliari, è stata respinta per la sua presunta pericolosità sociale nell’ottica delle future mobilitazioni in vista dei prossimi cantieri del TAV. A questa azione svolta nei locali dell’Unione Montana hanno partecipato alcuni componenti del Gruppo pace Valsusa, i Cattolici per la vita della Valle e la Comunità Evangelica-Battista di Meana. Tra i partecipanti anche il sindaco di Bussoleno Bruna Consolini.

LA PROTESTA PACIFICA

Scrivono gli organizzatori del digiuno per Luca Abbà sul sito notav.info. “Questo accanimento giudiziario si fa ogni giorno più pesante contro i cittadini impegnati nel Movimento No Tav per la difesa del territorio. Luca ad esempio è costretto ogni sera ad un assurdo pendolarismo da Exilles a Torino per recarsi alle Vallette. Questo subendo la separazione dai suoi cari e la segregazione fino al mattino successivo. Viene così colpito duramente il suo lavoro di agricoltore. Proprio nella stagione decisiva per la vendita dei suoi prodotti ai mercati. Questa crescente e insostenibile repressione generale obbliga tutti i cittadini, e i Valsusini in particolare, a riflettere profondamente sulla deriva autoritaria che si sta instaurando nel nostro Paese e sulla militarizzazione imposta alla Valle”.