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mercoledƬ, 13 Novembre 2024

I castagneti della Valsusa sono a rischio? Troppe piante giapponesi sono un rischio

A TUTELA DEI CASTAGNETI DELLA VALSUSA

MONTAGNA – Scrive l’Assemblada Occitana Valadas in merito alla castanicoltura e al proliferare di castagneti ibridi. “Per le nostre montagne soprattutto per le medie valli la castagna rappresenta una risorsa inestimabile: una risorsa economica e culturale-sociale.Ā  La castagna ĆØ stata un’ancora di salvezza per le generazioni passateā€¦ una ricchezza che apparteneva solo alle montagne e di cui andarne gelosi. Fino a non troppe decine di anni fa le castagne rappresentavano, assieme a pane e patate, la dieta media dei valligiani. Erano insomma una fonte di sostentamento fondamentale e insostituibile.Ā Ancora oggi, la castagna rappresenta una risorsa importantissima per l’ economia delle medie valli occitane. Un aiuto per un’economia sempre abbastanza in difficoltĆ . La castanicoltura rappresenta anche un argine fondamentale e insostituibile al contrasto al dissesto idrogeologico e all’abbandono della montagna.”

LE CASTAGNE DA TUTELARE

“Ognuno di noi puĆ² constatare come ormai molti castagneti secolari siano ormai in stato di completo abbandono ma osserviamo con apprezzamento come la maggior parte dei boschi siano ancora ben tenuti e puliti grazie al lavoro dei valligiani che tengono ancora i loro appezzamenti. Anzi, notiamo con enorme piacere come, negli anni successivi al cinipide alcuni appezzamenti che erano dati per spacciati si stanno sorprendente riprendendo. Ma perchĆ© i valligiani dovrebbero utilizzare il loro tempo libero o scegliere di fare il castanicoltore come lavoro? PerchĆ© le castagne hanno un valore economico e soprattutto perchĆ© sono un prodotto locale.Ā Dopo questa lunga premessa vogliamo venire al punto.Ā Le castagne di montagna sono oggi minacciate dagli estesi impiantamenti di castagneti ibridi o euro-giapponesi in pianura. Queste castagne, pur non essendo concorrenti dirette con le nostre castagne autoctone, occupano comunque una fetta importante del mercato castanicoltore (soprattutto lo spazio occupato dallā€™industria dolciaria) rischiando di rendere le castagne di montagne quasi superflue e dunque non piĆ¹ redditizie diventando conseguentemente non piĆ¹ attrattivo come lavoro quello della castanicoltura provocando dunque un progressivo nuovo abbandono dei boschi e un aumento del dissesto idrogeologico che andrĆ  a pesare sulle casse pubbliche, se non anche con il rischio per le vite umane. Chiediamo tutela per le produzioni autoctone montane e un sistema legislativo che impedisca che un prodotto agricolo storicamente montano possa essere esportato in pianura penalizzando la montagna.”

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