A TUTELA DEI CASTAGNETI DELLA VALSUSA
MONTAGNA – Scrive l’Assemblada Occitana Valadas in merito alla castanicoltura e al proliferare di castagneti ibridi. “Per le nostre montagne soprattutto per le medie valli la castagna rappresenta una risorsa inestimabile: una risorsa economica e culturale-sociale.Ā La castagna ĆØ stata un’ancora di salvezza per le generazioni passateā¦ una ricchezza che apparteneva solo alle montagne e di cui andarne gelosi. Fino a non troppe decine di anni fa le castagne rappresentavano, assieme a pane e patate, la dieta media dei valligiani. Erano insomma una fonte di sostentamento fondamentale e insostituibile.Ā Ancora oggi, la castagna rappresenta una risorsa importantissima per l’ economia delle medie valli occitane. Un aiuto per un’economia sempre abbastanza in difficoltĆ . La castanicoltura rappresenta anche un argine fondamentale e insostituibile al contrasto al dissesto idrogeologico e all’abbandono della montagna.”
LE CASTAGNE DA TUTELARE
“Ognuno di noi puĆ² constatare come ormai molti castagneti secolari siano ormai in stato di completo abbandono ma osserviamo con apprezzamento come la maggior parte dei boschi siano ancora ben tenuti e puliti grazie al lavoro dei valligiani che tengono ancora i loro appezzamenti. Anzi, notiamo con enorme piacere come, negli anni successivi al cinipide alcuni appezzamenti che erano dati per spacciati si stanno sorprendente riprendendo. Ma perchĆ© i valligiani dovrebbero utilizzare il loro tempo libero o scegliere di fare il castanicoltore come lavoro? PerchĆ© le castagne hanno un valore economico e soprattutto perchĆ© sono un prodotto locale.Ā Dopo questa lunga premessa vogliamo venire al punto.Ā Le castagne di montagna sono oggi minacciate dagli estesi impiantamenti di castagneti ibridi o euro-giapponesi in pianura. Queste castagne, pur non essendo concorrenti dirette con le nostre castagne autoctone, occupano comunque una fetta importante del mercato castanicoltore (soprattutto lo spazio occupato dallāindustria dolciaria) rischiando di rendere le castagne di montagne quasi superflue e dunque non piĆ¹ redditizie diventando conseguentemente non piĆ¹ attrattivo come lavoro quello della castanicoltura provocando dunque un progressivo nuovo abbandono dei boschi e un aumento del dissesto idrogeologico che andrĆ a pesare sulle casse pubbliche, se non anche con il rischio per le vite umane. Chiediamo tutela per le produzioni autoctone montane e un sistema legislativo che impedisca che un prodotto agricolo storicamente montano possa essere esportato in pianura penalizzando la montagna.”