IL DEPOSITO VIVENTE DELLA GAM DI TORINO
TORINO –Ā La Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, la GAM, ha aperto le sue porte a una sezione che promette di riscrivere alcuni capitoli della storia dell’arte. Titolo dell’esposizione: “Deposito vivente“, un nome che racchiude in sĆ© l’essenza di un percorso espositivo che mira a portare alla luce opere inedite, spesso relegati negli archivi e mai mostrati al pubblico. Curata da Chiara Bertola e Fabio Cafagna, la mostra si presenta come un’opportunitĆ unica per rileggere le opere giĆ presenti nelle collezioni permanenti della GAM, ma anche per scoprire nuovi linguaggi artistici e approcci innovativi. Tra le sorprese in serbo per i visitatori, troviamo tra gli altri: Giorgio Morandi, Umberto Boccioni, Bruno Cassinari, Felice Carena e tanti altri.Ā Il Deposito Vivente crea un contatto inedito tra il pubblico e la collezione del museo, rivelando parte del vasto patrimonio artistico. Questo spazio non ĆØ solo un luogo di conservazione, ma un ambiente dinamico dove lāarte ĆØ presentata secondo mutevoli punti di vista e al di fuori dei percorsi espositivi tradizionali.
SCULTURE E DIPINTI
Accostando in modo inedito alcuni capolavori della collezione a sculture e dipinti meno noti, e per alcuni aspetti sorprendenti, le opere acquisiscono nuova vitalitĆ , stimolando interazioni e riflessioni critiche che sfidano le gerarchie convenzionali. Il Deposito Vivente permette ai visitatori di scoprire la dimensione nascosta della GAM di Torino, rivelando come ogni museo sia un organismo vivo, in costante trasformazione. Le opere sono visibili dal pubblico attraverso uno sguardo dal di dentro, da dietro le quinte, cosƬ come sono abituati a vederle gli addetti ai lavori: appese alle rastrelliere, allineate sugli scaffali, custodite in casse, tutte cariche di unāenergia potenziale che le scelte curatoriali devono portare alla luce e far parlare. Il contrappunto tra il display delle sale, la studiata mise en scene di mostra, e il giacimento grezzo delle opere, tipico invece degli spazi di deposito, sarĆ un ulteriore modo di far conoscere ai visitatori la macchina museale e gli innumerevoli modi in cui la GAM disvela il senso di ciĆ² che custodisce.