Green Pass nei rifugi di montagna, Uncem: “Gestori e operatori sanno usare il buon senso”

TORINO – Green Pass nei rifugi, Uncem: “Gestori e operatori sanno usare il buon senso. Il rifugio ĆØ anche una struttura per emergenze in montagna“. Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, Unione dei Comuni e degli Enti montani. “In mezzo a regole non ancora chiarissime sull’uso dei green pass nei rifugi alpini, ĆØ del tutto evidente che in queste strutture e in tutti rifugi che si trovano in alta montagna i gestori sapranno usare buon senso, svolgendo nel modo migliore il loro ruolo. Il rifugio, nelle Alpi e negli Appennini, non ĆØ un alberghetto di montagna’o un ristorante in quota. ƈ una struttura con precise destinazioni finalizzate anche alla protezione di quanti frequentano la montagna, piuttosto che alla cura e al ristoro di chi si trovasse in emergenza. Non ĆØ un hotel”.

I GESTORI

Conclude Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem. “Ed ĆØ chiaro che i gestori sapranno come, quando e quanto essere rigidi con il green pass. Che serve per mangiare ai tavoli all’interno, come scritto nelle faq, ma allo stesso tempo vi ĆØ bisogno di elasticitĆ  per chi si trovasse in difficoltĆ  e ha bisogno di riparo. La montagna adotta da un anno e mezzo un buon senso che fa scuola. E i gestori dei rifugi, gli operatori e chi lavora in condizioni difficili in queste strutture, sapranno gestire nel modo migliore le situazioni. La montagna, l’alta montagna, ha precise connotazioni territoriali e cosƬ sono specifiche le strutture in alta quota, i rifugi e i bivacchi, gestiti e non gestiti. Non siamo certo in piazza San Babila o davanti Fontana di Trevi“.

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