Giornate FAI di Primavera in Val Sangone: “Il Tesoro di Reano”

FAI Valsangone

REANO – Giornate FAI di Primavera in Val Sangone: “Il Tesoro di Reano”.

LE APERTURE GIORNATE FAI DI PRIMAVERA  2024 IN VAL SANGONE

Museo Civico Cappella della Pietà di Reano  – Via Maria Vittoria, 5 Reano (To) 

  • SABATO 23 MARZO 2024. Ore 14:00 (apertura GFP 2024 con saluto delle Autorità). Prima Visita a cura della Direttrice del Museo la Dott.ssa Arabella Cifani. Visite guidate sino alle 18:00 (Attenzione partenza ultima visita ore 17:30).
  • DOMENICA 24 MARZO 2024. Dalle 9:30 alle 12:30 (Attenzione partenza ultima visita del mattino ore 11:30). Dalle 14:00 alle 18:00 (Attenzione partenza ultima visita ore 17:30).

Chiesa Parrocchiale San Giorgio Martire di Reano

Si chiede ai gentili visitatori di non accedere in Chiesa durante l’orario delle funzioni religiose

  • SABATO 23 MARZO 2024. Ore 14:00 alle 17:00 (Attenzione partenza ultima visita ore 16:30).
  • DOMENICA 24 MARZO 2024. Dalle 11:00 alle 12:30 (Attenzione partenza ultima visita del mattino ore 11:30). Dalle 14:00 alle 17:30 (Attenzione partenza ultima visita ore 17:00).

Turni di visita in gruppi massimo di 15 persone – durata della visita  circa mezz’ora.

IL MUSEO DELLA PIETÀ DI REANO

A Reano, diviso fra la Cappella della Pietà e la  parrocchiale, è custodito uno dei più importanti e significativi patrimoni artistici del Piemonte e d’Italia il piccolo e magnifico Museo della Pietà (con la coerente e non disgiungibile parte che si trova nella vicina parrocchia) costituisce uno dei principali nuclei di pittura tardorinascimentale toscana, la cui storia si si intreccia in modo indissolubile con quella della famiglia dei Principi Dal Pozzo della Cisterna, che di Reano furono feudatari fin dal 1561. La famiglia Dal Pozzo, di origine biellese, fu una delle più grandi famiglie nobiliari italiane. Amedeo Dal Pozzo (1579-1643) fu uno dei più importanti collezionisti ed intenditori d’arte italiani del Seicento; la sua collezione di quadri, celebrata in tutta Europa, era composta da oltre cinquecento dipinti dei più famosi autori. Appartenne al ramo collaterale della casata Cassiano Dal Pozzo junior (1588-1657), vissuto e morto in Roma, celeberrimo collezionista ed erudito, amico di Galileo, primo “sponsor” del grande pittore francese Nicolas Poussin, molto amato e studiato in tutto il mondo. I Dal Pozzo furono durante i secoli una famiglia con spiccata vocazione europea e con una autentica passione per tutte le arti. La figlia di Carlo Emanuele Dal Pozzo, Maria Vittoria, sposò il Duca d’Aosta Amedeo (figlio di Vittorio Emanuele II) e divenne Regina di Spagna. Morì giovanissima lasciando due figli, dei quali uno fu il celebre Duca degli Abruzzi, grande esploratore. Con Maria Vittoria la famiglia si estinse nel 1876.

I DIPINTI

Alessandro degli Acciaiuoli, banchiere fiorentino e proprietario della tenuta di Pietrafitta di San Giminiano, fu il committente dei dipinti oggi a Reano. Nel 1584 fece costruire su disegno del suo architetto, il celebre Bernardo Buontalenti, una cappella a fianco del palazzo della tenuta Pietrafitta e per essa nel 1585 furono dipinte le otto grandi tele. Dopo il fallimento del banchiere (1594), tutto il complesso di Pietrafitta fu acquistato nel 1598 da Carlo Antonio Dal Pozzo, Arcivescovo di Pisa. Alla sua morte (1607), Pietrafitta passò in eredità al nipote Amedeo Dal Pozzo, poi Marchese di Voghera e maggiordomo di Carlo Emanuele I. I Dal Pozzo custodirono sempre lungo il Seicento e il Settecento con ogni cura il loro patrimonio artistico toscano. Nel luglio del 1782 i principi ritennero opportuno avere più vicino gli otto quadri della cappella e li fecero trasportare a Torino. I quadri trovarono prima sistemazione nel palazzo dei Dal Pozzo di Torino (attuale palazzo della Provincia in via Maria Vittoria) e dopo il 1856 furono portati a Reano e donati in parte alla nuova parrocchiale che i Dal Pozzo avevano fatto costruire e in parte alla Cappella della Pietà eletta a loro sepoltura.  I quadri della parrocchiale furono adattati abilmente, con leggere aggiunte, alle strutture neogotiche della nuova chiesa che era stata inaugurata nel 1852. Riscoperti da Arabella Cifani e Franco Monetti nel 1996 con tutte le altre opere delle due chiese, i dipinti sono stati successivamente presentanti in un convegno internazionale al Louvre e pubblicati a Londra nel 1997 diventando immediatamente famosi a livello internazionale.

A REANO

La chiesa parrocchiale di Reano possiede anche un meraviglioso dipinto del pittore saviglianese caravaggesco Giovanni Antonio Molineri (1577-1631), che rappresenta la Vergine del Rosario con ai piedi Amedeo Dal Pozzo e la seconda moglie Maria Valperga. Nella  Cappella della Pietà è situata anche  la tomba degli ultimi Dal Pozzo, capolavoro realizzato nel 1866 dallo scultore Vincenzo Vela: magnifici i due grandi angeli che ornano l’arca marmorea in stile neorinascimentale. I sette dipinti toscani sono dunque situati ora in due distinti edifici: quattro adornano la parrocchiale, tre sono nella vicina Cappella della Pietà,restaurata dall’architetto Pia Dal Bianco e intelligentemente trasformata in un piccolo e prezioso museo Civico fortemente voluto dal Comune di Reano. Le tele della  Cappella della Pietà  raffigurano L’Incoronazione di Maria di Alessandro Allori detto il Bronzino (1535-1607), La Presentazione di Mariaal tempio di Giovanni Maria Butteri e LaMorte della Vergine di Giovanni Battista Naldini (1537 circa -1591).  Le tele  dellaparrocchiale rappresentano: La Nascita della VergineMaria di Giovanni Maria Butteri (1540 circa -1606), Il Matrimonio di Maria, di Giovanni Battista Bizelli (1550 circa -1607), La Visitazione e L’Annunciazione, entrambe di Lorenzo Vaiani detto lo Sciorina (1535 circa -1598).

I PITTORI

I dipinti di Pietrafitta oggi a Reano furono eseguiti da alcuni fra i migliori pittori toscani presenti a Firenze alla fine Cinquecento; artisti attivi, per la maggior parte, in una collaudata società di lavoro con Alessandro Allori, nipote del più celebre Agnolo Tori detto il Bronzino (1503 – 1572), che fu indiscusso caposcuola del manierismo italiano. Tutti i pittori presenti a Reano parteciparono a progetti prestigiosi come quello dello studiolo del duca Francesco I de Medici a Palazzo Vecchio di Firenze; furono anche attivi per la decorazione di importanti chiese e cattedrali toscane e per una vasta clientela privata formata dalle più grandi famiglie nobiliari fiorentine. I quadri, di grande importanza per la comprensione degli sviluppi dell’ultimo manierismo toscano, erano ritenuti perduti da tutti gli studiosi. Alessandro Allori, Giovanni Battista Butteri, Giovanni Bizelli, Lorenzo Vaiani, Giovanni Battista Naldini si presentano nei dipinti di Reano al meglio della loro produzione, in particolare LaNatività di Maria del Butteri e LaVisitazione del Vaiani vanno annoverate fra i capolavori di questi artisti. Tutti questi maestri, ad esclusione forse del solo Naldini, denotano una diretta dipendenza stilistica da Alessandro Allori, attraverso l’elaborazione di un linguaggio sofisticato e prezioso, fatto di squisitezze pittoriche, come negli straordinari gioielli, ricami, acconciature, calzature, che adornano le figure. Splendido anche il cromatismo delle tele, accordato su squillanti toni di oltremarino, giallo, verde acido, rosa spento, secondo un gusto che discende direttamente dal Bronzino e dal Pontormo. Un viaggio a Reano potrà dunque riservare sorprese non comuni, in un territorio di intatta bellezza ove la Cappella della Pietà  fronteggia  una verde valle, e  ha accanto  il castello medioevale che domina la costa e che fu anch’esso dei principi Dal Pozzo della Cisterna.

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