Giornata del rifugiato: diecimila Ucraini accolti in Piemonte, una gara di solidarietà

rifugiati

TORINO – Sono almeno 6 milioni le persone che sono state costrette a fuggire dall’Ucraina dall’inizio della guerra, creando un imponente flusso di richiedenti asilo nei Paesi europei, di questi circa 120mila hanno raggiunto l’Italia e 10mila sono stati accolti in Piemonte. Se ne è parlato in occasione della Giornata mondiale del rifugiato in un incontro che ha avuto come tema “La guerra in Ucraina e il diritto di asilo”, organizzato dalla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale e dalla Città metropolitana di Torino, con il sostegno di UNCHR.

IN PIEMONTE IN FUGA DALL’UCRAINA

Un’occasione per analizzare gli effetti che la guerra in Ucraina ha avuto sul sistema di accoglienza dei profughi in Europa, ma con un occhio alle sfide future per l’accoglienza di chi si trova costretto a lasciare non solo la propria casa ma anche il proprio paese. Diego Dalla Verde, capogabinetto della Prefettura di Torino, ha portato i saluti del Prefetto, sottolineando l’importanza di aver dedicato in occasione della Giornata del rifugiato una particolare attenzione alla questione Ucraina, che genera e genererà anche nei prossimi mesi importanti ricadute sui flussi migratori in Europa e anche complesse ricadute socioeconomiche.

A TORINO E NON SOLO

Il territorio metropolitano, e più in generale l’Italia, ha reagito molto bene a questo nuovo flusso migratorio, come ha raccontato Tetyana Volos del Consolato onorario dell’Ucraina in Piemonte: “La guerra nel Donbass in realtà è cominciata nel 2014, e ci sono stati oltre due milioni di sfollati, però diretti verso l’interno del paese. Oggi assistiamo invece a un forte flusso verso gli altri paesi europei. Noi siamo un Consolato onorario, di solito organizziamo eventi culturali e curiamo rapporti commerciali, in questo caso per aiutare i nostri connazionali abbiamo dovuto organizzarci e far fronte a moltissimi problemi burocratici, di assistenza su una moltitudine di fronti. Per fortuna le istituzioni sono state altrettanto rapide ed efficaci a rispondere. E poi c’è stata una grande solidarietà da parte di tutti i cittadini, non solo quelli ucraini già residenti”.

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