Giaveno: è polemica sulle modifiche al Regolamento del Consiglio Comunale

GIAVENO – Nel Consiglio Comunale del 16 marzo 2017, protrattosi oltre le 2 e mezza di notte, si è discussa la modifica del nuovo regolamento del consiglio Comunale. Il Consigliere Marco Carbone ha spiegato, per conto della maggioranza, l’iter che ha condotto a tale soluzione: “Questo regolamento, definito sui socialnetworks ‘antidemocratico e bavaglio’, nasce perchè abbiamo spesso assistito a comportamenti non consoni. Occorre mantenere il rispetto reciproco, anche in un contesto di contrapposizione dunque vanno fissate regole che vengano rispettate. Si sono perciò studiate delle modifiche al regolamento del consiglio, che  altro non sono che il copia e incolla di altri regolamenti da cui abbiamo attinto, non abbiamo inventato nulla.”

Il gruppo consiliare di opposizione Per Giaveno, capeggiato da Stefano Tizzani, non condivide però le modifiche apportate al regolamento, ritenendo che vadano a ledere le minoranze.

In una nota i consiglieri di Per Giaveno Stefano Tizzani, Daniela Ruffino e Giovanni Mellano avevano infatti commentato il nuovo dettato, affermando: “Non è un po’ eccessivo che, per sanzionare l’eventuale comportamento sgradito al sindaco o alla presidente da parte di qualche consigliere, gli possa essere inflitta una nota di biasimo da riportare a verbale?” Aggiungono poi: “Il tempo a disposizione per le dichiarazioni di voto passa da 5 minuti (troppi?!?) a soli due minuti e con divieti specifici di richiamo a quanto discusso; divieto di iscrivere più di tre fra interrogazioni, interpellanze e mozioni per ciascun gruppo il tempo per rispondere invece alle interrogazioni passa da venti a trenta giorni in favore dell’amministrazione, mentre per l’esposizione da parte dell’interrogante sono disponibili solo quattro minuti; limitazione anche alla proposizione delle interpellanze, inoltre, mentre ora tutti i consiglieri possono partecipare alla discussione (cosa non gradita) con il nuovo regolamento questo non viene più previsto. Limitazioni anche alla presentazione delle mozioni ed ai tempi di discussione, anche per quanto riguarda gli ordini del giorno. La delibera di modifica del regolamento conferma il costante inciucio tra la maggioranza Giaconiana, il PD della Presidente del Consiglio che vede rafforzati i suoi poteri: il Presidente può proporre al Consiglio l’interdizione del consigliere dai lavori dell’assemblea da una a tre sedute.”

Alla luce di ciò Per Giaveno ha presentato una mozione d’ordine sospensiva per avere tempo per lavorare sul regolamento con il coinvolgimento di tutte le parti. Afferma in Consiglio Tizzani: “Tutti devono essere in condizione di lavorare e lavorare bene. Il vecchio regolamento del 2010 e anche le modifiche successive del 2013 furono approvate all’unanimità in tavoli in cui sedevano tutte le minoranze: il rispetto allora aveva portato, seppur con fatica poichè già allora i contrasti non mancavano, a lavorare insieme ad un regolamento condiviso. E’ fondamentale la salvaguardia degli equilibri: se si toglie da una parte si toglie anche dall’altra, invece qui è tutto a vantaggio della maggioranza, comprimendo il diritto di parlare della minoranza.”

La critica di Per Giaveno si sposta poi sulle modalità di redazione del nuovo regolamento: “Era stata fatta una Capigruppo nella quale si era stabilito l’ordine del giorno del Consiglio. Successivamente è stata convocata una nuova capigruppo per l’8 marzo per l’aggiunta urgente di ulteriori punti, ma non è stato allegato nulla in merito. Solo il giorno prima, 7 marzo, sono arrivati gli allegati e lì la notizia: si trattava di modifiche al regolamento. Non essendo stato dato un tempo sufficiente per valutare le modifiche, nonchè per l’impossibilità di partecipare al tavolo per impegni precedentemente presi, abbiamo richiesto di sospendere la questione per avere un confronto ed un lavoro condiviso – tenendo conto inoltre che non vi sono scadenze legali che ne impongano l’immediata attuazione – ma non ci è stato concesso. Ci troviamo dunque a discutere atti che pregiudicano le minoranze. Ci sorprende che il consigliere grillino giovale Alet sia stato favorevole a tali modifiche, forse per non dispiacere chi lo ha eletto all’Unione comuni. In altri comuni i 5 Stelle avrebbero eretto barricate per una tale diminuzione dei diritti.” A tali accuse il consigliere pentastellato Giovale Alet ha replicato affermando che anche in comuni come Torino e Venaria, guidati dal Movimento 5 stelle, i regolamenti comunali contengono disposizioni analoghe, lungi dall’essere a suo avviso antidemocratiche.

La mozione sospensiva non è stata approvata, così Per Giaveno ha sottoposto ala Consiglio la discussione di 26 emendamenti al nuovo testo. Commenta il gruppo, a margine dell’assise: “Non si trattava di emendamenti ostruzionistici, infatti due di essi sono strati approvati. Ci siamo trovati davanti ad un’arroganza che svilisce la democrazia e lo stesso Consiglio Comunale: la maggioranza ha voluto cambiare in fretta e furia le regole del gioco per mettere un bavaglio alle minoranze, poichè nei prossimi Consigli si tratteranno temi quali i Centri Commerciali e il Bilancio.”