Giaveno partecipa a “Un buon cittadino? Io lo conosco”, le persone importanti per la comunità

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GIAVENO – Giaveno partecipa a “Un buon cittadino? Io lo conosco”. Nell’ambito di un progetto del Conisa e di diversi altri enti è stato data vita nelle Valsusa e Sangone a “Registro delle voci delle valli”. Si propone di raccogliere narrazioni collettive. In questo contesto si chiede agli studenti delle scuole medie di raccogliere testimonianze su persone di grande valore civile. Quelle che molto spesso “non fanno notizia” ma che sono di esempio con i loro gesti di cittadinanza. “In questi tempi difficili – si legge nel progetto – è quanto mai importante gettare luce su protagonisti di resilienza e di buona cittadinanza e rafforzare il valore del contributo di ogni singolo alla costruzione del bene comune”. Quindi agli studenti si chiede di raccontare la storia di una persona che a loro parere si comporti da buon cittadino. Potrebbe essere un volontario di protezione civile, o di un’altra associazione, qualcuno che tiene pulito un pezzo di strada o che porta a casa la spesa agli anziani.

LE STORIE

Le storie più significative saranno lette a cura del Registro delle voci delle valli in modo che possano poi essere diffuse tramite podcast. Radio locali, testate giornalistiche. Saranno coinvolte anche le biblioteche. La scadenza per gli elaborati è il 15 marzo. Nelle scuole i docenti di lettere sono già stati coinvolti. A maggio è previsto un evento finale in cui verranno premiati i lavori degli studenti e se possibile (se si sono rintracciati e sono disponibili) verrà consegnato ai buoni cittadini segnalati l’Attestato di buon cittadino.

DALLA SCUOLA

Spiega Sandra Teagno, dirigente Istituto Comprensivo Gonin. “Abbiamo aderito al concorso perché l’insegnamento dell’educazione civica. Oggi più che mai, è al centro delle riflessioni nel mondo scolastico. Promuovere il pieno sviluppo della persona e la partecipazione di tutti i cittadini all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese è uno degli obiettivi che ogni scuola persegue. Il concorso ci offre l’occasione per far riflettere sul ruolo di partecipazione attiva che ciascuno, in quanto cittadino/a, dovrebbe assumersi. Questo concorso ci permette di raccogliere testimonianze di vita quotidiana e familiare, di collegare il mondo della scuola a ciò che accade fuori, creando cittadini più consapevoli. Crediamo infatti che insegnare significhi davvero “lasciare il segno” e vogliamo contribuire a creare dei futuri cittadini che abbiano compreso come le idee di “regola” e di “rispetto” siano alla base della nostra società”.

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