GIAVENO – Giovanni Impastato, fratello di Peppino, ucciso dalla mafia, sarĆ a Giaveno martedƬ 12 ottobre. Appuntamento alle 21, allāIstituto Pacchiotti. E’ un incontro pubblico organizzato dallāassociazione āLa Valle di Mezzoā in collaborazione con la Libreria Panassi, lāAssociazione Calabresi di Alpignano-Caselette, Libera Piemonte, la CittĆ di Giaveno, Il Co.ni.sa. e la Cooperativa Frassati. E’ un’occasione non solo culturale, durante la quale verrĆ presentato il libro āMio Fratello – Tutta una vita con Peppinoā. Per accendere i riflettori su cosa vuol dire oggi mafia e ndrangheta nei nostri territori. Per ribadire che il fenomeno mafioso non ĆØ una prerogativa meridionale e che i nostri piccoli comuni sono diventati luoghi privilegiati per la penetrazione sociale ed economica della criminalitĆ organizzata. SarĆ presentato un focus sulla situazione in Valle partendo dai venti beni immobili e terreni ad oggi confiscati in Val Sangone e territori limitrofi.
IL LIBRO
Un racconto che si dipana a partire da un comune della cittĆ metropolitana di Palermo, Cinisi. Da una famiglia di agricoltori legati alla mafia locale: il padre Luigi era stato inviato al confino durante il periodo fascista, e suo cognato, Cesare Manzella, ucciso in un attentato, era il capomafia del paese, uno dei boss che per primi individuarono nel traffico di droga il nuovo strumento di accumulazione di denaro e potere. Ć in questa famiglia che nasce Peppino, e cinque anni piĆ¹ tardi anche Giovanni. Dopo che un altro fratello che portava lo stesso nome era morto ancora piccolissimo. Ć da qui che si sviluppa la vicenda rivoluzionaria, drammatica, coraggiosa e libera del ragazzo destinato a diventare il piĆ¹ contagioso degli attivisti della lotta antimafia. Una storia che non si interrompe affatto con l’uccisione di Peppino, ma che continua per altri quarant’anni.
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