GIAVENO – Domenica 5 settembre ci sarà modo di compiere un viaggio nel passato per arrivare ai giorni nostri e conoscere e riscoprire Giaveno attraverso i secoli. Dall’anno 1000 ad oggi, attraverso il Barocco e altre epoche. Alle ore 10 e alle 16 si svolgeranno due visite guidate gratuite alla Chiesa dei Batù e alla Chiesa di San Rocco, due monumenti molto importanti ed interessanti della città, con il racconto a cura dei volontari delle associazioni Circolo Ricreativo Culturale, P.I.C.S. e FAI Gruppo Val Sangone.
GONIN
Verranno ricordati il pittore e architetto Pietro Francesco Garola, il Cardinal Maurizio di Savoia, il pittore ed illustratore dei Promessi Sposi Francesco Gonin e altri. L’iniziativa nasce da un’idea della Città di Giaveno, Assessorato alla Cultura e Ufficio Comunicazione e Progetti per la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio artistico architettonico e culturale della città con la disponibilità delle associazioni custodi dei beni. L’iniziativa avrà luogo nel rispetto delle misure di sicurezza in materia di prevenzione dalla pandemia da Covid.
I BATU’
La Chiesa del Santo Nome di Gesù, nota come Chiesa dei Batù (cioè Flagellanti), risale 1576. In quell’anno in cui la Confraternita dei Disciplinati del Santo Nome ottiene l’autorizzazione ad edificare una propria cappella fuori le mura. La parete nord infatti incorpora un tratto della cinta muraria dell’antica Giaveno. Il campanile si erge su una delle torri di difesa. Al periodo più antico della Chiesa appartengono il portale cinquecentesco e un pregevole armadio di sacrestia seicentesco. I fregi scolpiti fanno pensare ad un dono del Cardinal Maurizio di Savoia, che soggiornò a Giaveno dal 1627 al 1630. Dapprima costituita da un solo corpo viene ampliata nel 1668 con la costruzione di un coro, delle stesse dimensioni della chiesa, dalla quale è separato dall’altar maggiore.
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