GIAVENO – Sulla piattaforma https://www.coltiviamoagricolturasociale.it/ è al voto il progetto a Giaveno presso l’Istituto Pacchiotti. Prendersi cura di due fragilità con un apiario centenario. E’ il progetto “Miel-abile”, la disabilità psico-fisica e l’allevamento delle api costruiscono un polo didattico per educare al rispetto degli altri e dell’ambiente, ed ecologico per monitorare lo “stato di salute” del territorio. Ripristinando l’antico apiario dell’Istituto Pacchiotti di Giaveno, gli utenti disabili della cooperativa Codess Sociale e i volontari dell’associazione di promozione sociale “Germogli”, insieme a un apicoltore professionista, alleveranno api da miele e coltiveranno un frutteto. Conosceranno l’importanza di questo insetto per spiegarlo per spiegarlo anche ai visitatori del polo didattico.
IL MIELE
Il miele, la cera e il polline delle api del Pacchiotti forniranno un riscontro della qualità ambientale sul territorio. L’idea è ripristinare l’antico apiario dell’Istituto Pacchiotti di Giaveno, gli utenti disabili della cooperativa Codess Sociale e i volontari dell’associazione di promozione sociale “Germogli”, insieme a un apicoltore professionista, alleveranno api da miele e coltiveranno un frutteto. Il bando “Coltiviamo Agricoltura Sociale” lanciato da Confagricoltura con Senior – L’Età della Saggezza Onlus, Reale Foundation (la fondazione corporate di Reale Group), in collaborazione con la Rete Fattorie Sociali e l’Università di Roma Tor Vergata, ha l’obiettivo di sostenere il capitale umano incoraggiando e accompagnando lo sviluppo di attività imprenditoriali capaci di coniugare sostenibilità e innovazione.
IL CONCORSO
Al concorso, giunto alla sesta edizione e che scade il prossimo 15 ottobre, possono partecipare imprenditori agricoli, cooperative sociali e associazioni di più soggetti. In palio tre premi da 40.000 euro ciascuno, a copertura totale dei costi, per altrettanti progetti innovativi di agricoltura sociale. Ai vincitori sarà anche assegnata una borsa di studio per il Master di Agricoltura Sociale, presso l’Università di Roma Tor Vergata. I progetti devono prevedere attività mirate alle fasce deboli della popolazione (disabili, minori, anziani, immigrati, detenuti e richiedenti asilo).
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