Gemma Amprino: “Quando ero sindaco in Valsusa per intimidazione ricevetti le pallottole dai No Tav”

Gemma Amprino

SUSA – Le parole scritte dalla rappresentante del Movimento 5 Stelle torinese Viviana Ferrero contro chi parteciperà alla manifestazione Si Tav a Torino lasciano sgomenti per il tono e la sostanza. “Quella del No Tav/Sì Tav è una guerra in Valsusa– ha scritto la Ferrero – una guerra economica per i Si Tav dove si mettono capitali pubblici e ricavi privati, il miglior business degli ultimi 25 anni. Non aspettiamoci tregue o cedimenti. I nostri sindaci in Valle riceveranno pallottole in busta“. Forse non sa, o forse non ricorda, la consigliera del Movimento 5 Stelle che le pallottole in busta già sono state spedite e ricevete dall’allora sindaco Gemma Amprino e dal suo assessore salvatore Panaro.

PALLOTTOLE

Tra il 2012 e il 2014 l’allora sindaco segusino Gemma Amprino e l’assessore Salvatore Panaro ricevettero diverse buste di minacce. Due all’interno avevano anche proiettili di pistola. “Il prossimo proiettile non sarà nella busta. Se inizierai i lavori a Susa sei finita e il proiettile sarà nel tuo corpo” e poi “sei su un binario morto la vita è appesa ad un filo, continua a leccare il culo alla Sindaco e la Pasqua la passerai all’obitorio” i messaggi. Missive in stile mafioso che le  Forze dell’Ordine ipotizzarono provenienti da ambienti No Tav che allora vennero condannati dalla maggior parte del mondo politico e imprenditoriale e che oggi stridono con il pensiero della consigliera grillina.

LA AMPRINO

Ricorda Gemma Amprino, adesso consigliere comunale. “Fu un periodo davvero difficile nel quale era davvero difficile anche solo impostare un momento d’incontro con i cittadini per ragionare sulla tratta ferroviaria. Vivo questi giorni con maggiore tranquillità perchè la questione TAV in Valsusa si è spostata da un livello locale ad uno regionale, ciò nel territorio che compete davvero alla linea. Le tensioni di allora non si dimenticano certo ma sono servite perchè oggi la maggioranza dei piemontesi, torinesi in prima fila, scendano in piazza per rappresentare ciò che noi diciamo da anni tra minacce ed esclusioni di ogni sorta”. 

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