A Sant’Antonino e Vaie in ricordo dei caduti per il 25 Aprile

S.ANTONINO – A Sant’Antonino e Vaie in ricordo dei caduti per il 25 Aprile. Il cielo scuro ha risparmiato la pioggia per la mattina del 25 aprile nella quale i comuni di Vaie e Sant’Antonino hanno ricordato i caduti: militari, civili e tutti coloro che hanno contribuito alla lotta contro l’esercito tedesco e quello della Repubblica Sociale Italiana. Una celebrazione comune che ha visto le due amministrazioni insieme con le loro associazioni d’arma e civili e l’accompagnamento musicale della Società Filarmonica Santa Cecilia di Sant’Antonino.

IN RICORDO DEI CADUTI

Vaie la manifestazione è cominciata poco dopo le 8, poi è stata celebrata la Santa Messa nella Chiesa Parrocchiale. Quindi il ritrovo presso il Cippo in Piazza del Priore e la benedizione Lapide dei Caduti con la commemorazione ufficiale del sindaco. Il gruppo si è spostato a Sant’Antonino, il ritrovo è stato alle 9,30 in piazza della chiesa, poi la partenza del corteo fino al cippo di via Abegg con l’omaggio ai Caduti. C’è stata anche una sosta alla lapide del giovane Nicola Cumiano morto a causa delle ferite nei locali della scuola. A Sant’Antonino e Vaie in ricordo dei caduti per il 25 Aprile.

UNA FESTA VOLUTA DA UMBERTO I

Su proposta del presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, il Re Umberto II, allora principe e luogotenente del Regno d’Italia, il 22 aprile 1946 emanò un decreto legislativo. “A celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, il 25 Aprile 1946 è dichiarato festa nazionale. Sono considerati giorni festivi, agli effetti della osservanza del completo orario festivo e del divieto di compiere determinati atti giuridici. Oltre al giorno della festa nazionale, i giorni seguenti“. Da allora, annualmente in tutte le città italiane specialmente in quelle decorate al valor militare per la guerra di liberazione vengono organizzate manifestazioni pubbliche in memoria dell’evento. Tra gli eventi del programma della festa c’è il solenne omaggio, da parte del Presidente della Repubblica Italiana e delle massime cariche dello Stato, al sacello del Milite Ignoto.

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