Emergenza profughi dall’Ucraina in Piemonte: hotspot del territorio anti Covid

TORINO – La Protezione Civile del Piemonte regionale in collaborazione con le aziende sanitarie locali ha avviato una azione di supporto al monitoraggio dello stato di salute dei profughi ospitati sul territorio piemontese. Con lā€™aiuto della Croce Rossa e dellā€™Anpas si sta provvedendo anche alla fornitura di beni di prima necessitĆ  e farmaci per coloro che ne hanno bisogno. Il punto ĆØ stato fatto oggi nel corso del Coordinamento regionale per lā€™emergenza profughi a cui hanno preso parte il presidente Alberto Cirio e il console onorario dellā€™Ucraina a Torino Dario Arrigotti, insieme agli assessori alla Protezione civile e Gestione emergenza profughi ucraini Marco Gabusi e ai Bambini Chiara Caucino. Presenti anche i rappresentanti delle Prefetture, della Protezione civile regionale e della Direzione SanitĆ  e Welfare.

PROFILASSI SANITARIA ANTI-COVID

Tutte le persone provenienti dallā€™Ucraina che accedono al territorio nazionale devono sottoporsi a un tampone antigenico o molecolare entro 48 ore o in ogni caso al piĆ¹ presto. Per consentirlo la Regione Piemonte ha previsto un accesso diretto con percorsi dedicati negli hotspot del territorio (lā€™elenco sarĆ  pubblicato nelle prossime ore sul sito della Regione) per coloro che arrivano autonomamente e sono ospiti presso familiari e conoscenti. I tamponi vengono, invece, eseguiti direttamente presso le strutture di accoglienza per coloro che sono stati presi in carico dal sistema regionale di Protezione civile. Nei cinque giorni successivi al tampone ĆØ necessario rispettare l’ auto-sorveglianza e indossare la mascherina FFP2. In caso di comparsa di sintomi va informata lā€™azienda sanitaria locale (i contatti saranno pubblicati nelle prossime ore sul sito della Regione).

VACCINAZIONE ANTI-COVID

Da domani sul portaleĀ www.IlPiemontetivaccina.itĀ sarĆ  attiva in primo piano una specifica sezione in lingua ucraina per i rifugiati ospitati in Piemonte e non ancora vaccinati che desiderino farlo. BasterĆ  inserire nome, data di nascita e un recapito telefonico o mail personale (oppure in alternativa quelli del parente, amico o associazione che sta dando accoglienza) in modo da essere contattati a breve per fissare lā€™appuntamento e procedere alla vaccinazione. La procedura ĆØ rivolta in particolare a coloro che sono arrivati sul territorio piemontese in modo autonomo e che sono giĆ  ospitati presso parenti, conoscenti o altre realtĆ . Sono giĆ  in corso, invece, sempre attraverso le aziende sanitarie locali, le vaccinazioni dei rifugiati presi in carico in modo diretto dal sistema regionale di Protezione Civile.

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