LUGANO ā Economia, il punto mensile di Michele De Michelis: torna la decorrelazione tra equity e bond? Potrebbe essere l’anno dei fondi bilanciati.
di MICHELE DE MICHELIS āĀ FRAME ASSET MANAGEMENT
ECONOMIA, IL PUNTO MENSILE DI MICHELE DE MICHELIS
L’inizio dell’anno ĆØ il momento in cui di solito si tende a fare previsioni su come andranno i mercati nei successivi dodici mesi. Io ormai sono anni che mi diverto a leggere le varie analisi sugli andamenti futuri dei prezzi, sia quelli provenienti dalle grandi case, cosƬ come quelli delle boutique e degli istituti di ricerca indipendente. Onestamente, si ĆØ sempre verificato molto raramente quello che viene prospettato a gennaio. Con le stesse probabilitĆ che si avrebbero se si tentasse la fortuna al gioco, per darvi unāidea. Pensate soltanto a quanto accaduto negli ultimi due anni. Chi avrebbe mai detto che di fronte al rialzo dei tassi piĆ¹ rapido ed esteso degli ultimi quarantāanni, nonchĆ© a conclusione di un pessimo 2022, il ciclo economico potesse rimanere cosƬ forte con i mercati azionari che lo scorso anno hanno registrato una performance non solo cosƬ strabiliante, ma addirittura trainata dai titoli tecnologici, proprio quelli che avrebbero dovuto invece soffrire piĆ¹ degli altri allāaumentare del costo del denaro? Il 2023 ĆØ finito indubbiamente con i fuochi di artificio: i tassi del decennale americano (che a fineĀ ottobreĀ erano ancora in area 5 %) hanno chiuso l’anno piĆ¹ giĆ¹ di quasi 120 punti base, mentre l’indice S&P 500 (che nello stesso periodo girava in area 4100) ha performato di 16 punti percentuali, terminando lāanno poco sotto i massimi di sempre. Risultati assolutamente stellari per i due benchmark di riferimento mondiali in poco piĆ¹ di sessanta giorni.
COSA POSSIAMO ASPETTARCI ORA DAI MERCATI, QUINDI? E COME COSTRUIRE LA NOSTRA ASSET ALLOCATION?
Mai come questāanno, la risposta non puĆ² essere una sola. Dipende da ciĆ² che si vuole ottenere dai propri soldi. Pertanto, ritengo piĆ¹ corretto mantenere un atteggiamento agnostico e comportarmi come farebbe un buon agente di viaggi, il cui compito consiste prima nel consigliare e solo in in secondo momento accompagnare i clienti in viaggio. Infatti, per ottenere una buona pianificazione finanziaria, occorre verificare innanzitutto quale sia l’aspettativa di rendimento che l’investitore ha e, soprattutto, se ĆØ a conoscenza di quali possano essere i rischi legati al suo obiettivo. CosƬ come ĆØ noto ai viaggiatori che fare surf in Australia non ĆØ lo stesso che andar a passeggiare nella campagna toscana, anche gli investitori allo stesso modo dovrebbero avere un approccio iniziale nei confronti delle varie asset class basato in primo luogo sul concetto di rischio rendimento (alla base di tutto) per poi arrivare a costruire un portafoglio composito correttamente diversificato con i giusti pesi.
IL RENDIMENTO E IL RISCHIO
Non ci stancheremo mai di ripetere che gli indici azionari mantengono nel tempo una redditivitĆ molto piĆ¹ elevata di quelli obbligazionari e che, all’interno di questi ultimi, le cedole che pagano i corporate bond Investment Grade sono piĆ¹ elevate di quelle dei governativi, ma inferiori di quelle dei junkie bonds detti appunto High Yield. Allo stesso modo, statisticamente, ĆØ noto che periodicamente ci siano momenti di tempesta su qualunque tipologia di investimento con unāintensitĆ che ĆØ direttamente proporzionale allā obiettivo che si vuole conseguire: per ogni unita di rendimento bisogna essere disposti ad assumersi unāunitĆ di rischio inteso come variazione numerica negativa. Quindi, se non si ĆØ disposti a vedere il proprio patrimonio scendere di due cifre (seppur temporaneamente), non si dovrebbero inserire in portafoglio nĆ© azioni nĆ© obbligazioni con duration o rischio di credito elevate, perchĆ© le probabilitĆ di una correzione dei mercati azionari sono sempre presenti, cosƬ come quelle di un allargamento degli spread sui corporate bond qualora ci fosse un indebolimento del ciclo economico, o di una ripresa dellāinflazione stile anni Settanta nel caso in cui i tassi venissero tagliati troppo in anticipo (rischio peraltro attentamente monitorato dalla Federal Reserve). Per questo motivo, ĆØ buona norma inserire in portafoglio strumenti che abbiano correlazioni negative e che possano quindi proteggere il portafoglio nel caso accadessero gli eventi pocāanzi descritti.
NEL 2024
La buona notizia del 2024 ĆØ che sembrerebbe (qui il condizionale ĆØ dāobbligo) essere tornata la decorrelazione tra titoli azionari e titoli governativi, quindi, per coloro disposti a sopportare una discreta dose di volatilitĆ , il classico portafoglio 60/40 percento dovrebbe fornire un rischio rendimento accettabile, diversamente da quando i tassi dei governativi erano azzerati. In questo quadro di totale incertezza, non ho menzionato i rischi geopolitici che, oltre ad essere difficilmente prevedibili, innescano spesso una reazione dei mercati che risulta ācontrointuitivaā, basti vedere cosa ĆØ successo di recente con la triste situazione della striscia di Gaza, assolutamente ininfluente nelle attivitĆ di contrattazione. Per concludere,Ā Ā cari investitori, se siete dunque alla ricerca di adrenalina come i protagonisti del film “Point break”, il 2024 sembra essere perfetto per voi. La cosa importante ĆØ non rimpiangere la gita fuoriporta in bicicletta quando dovrete surfare su onde piĆ¹ alte del previsto.