Diario da Roma: il trasporto pubblico locale è materia decisiva

Diario da Roma

ROMA – Diario da Roma: ancora una volta il presidente del Consiglio si è esibito in Parlamento nello sport che meglio gli riesce: lo scaricabarile. Perché di questo si è trattato quando Conte, riferendosi alla situazione nel trasporto pubblico locale, principale indiziato come focolaio di trasmissione del virus. Ha ricordato che dei 300 milioni stanziati dal governo le Regioni hanno speso 120 milioni, con il sottinteso, quindi, che è colpa dei governatori se nelle aree metropolitane e sui treni pendolari si viaggia ammassati come sardine. È utile forse ricordare che il governo centrale può sempre usare, specie di fronte a un’emergenza pandemica, i poteri sostitutivi laddove rilevasse un’inadempienza del governo locale su materie decisive.

IL GOVERNO

 E il trasporto pubblico locale è materia decisiva quant’altre mai, visto che gran parte dei sacerdoti del virus concordano sulla pericolosità di metro e bus affollati. Perché il ministro delle Infrastrutture non ha agito per tempo coinvolgendo tutte le imprese private, attraverso contratti temporanei se non addirittura requisendo i mezzi per ragioni di sicurezza nazionale? E i treni pendolari, solo guardando le immagini postate sui social, potevano essere potenziati? Il ministero della Salute esercita quei controlli minimi sulla sanificazione dei mezzi di trasporto almeno a fine giornata? Troppo facile e troppo comodo chiamare la sola ministra Azzolina sul banco degli imputati. Sul fallimento del governo nell’azione di contrasto al Covid ci sono le impronte di altri ministri, a partire dalla ministra delle Infrastrutture.

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