Diario da Roma: il governo ha messo il muro della burocrazia

Diario da Roma

ROMA – Diario da Roma: il provvedimento del governo per assicurare liquidità alle imprese è un’autentica beffa per migliaia di piccoli e medi imprenditori. Nessuna impresa vedrà un euro prima di due o tre mesi, cioè quando probabilmente molte di loro avranno chiuso per fallimento e licenziato i dipendenti. Il governo ha messo il muro della burocrazia fra le proprie decisioni e i loro effetti concreti. Ad allungare i tempi c’è poi l’attesa delle autorizzazioni europee, necessarie per un Paese che non ha margini fiscali per agire autonomamente. È l’insieme di queste circostanze che carica il dibattito sulla riapertura di una drammaticità che non ha altrove. Le cronache ci informano che domani riaprono molte attività in Spagna, Paese come il nostro senza grandi margini di spesa pubblica.

IL GOVERNO

Il governo Conte ha tragicamente sbagliato i tempi: se non arriva liquidità nelle casse delle imprese, l’Italia dovrà accelerare la riapertura con gravi rischi sanitari. Il governo ha messo il muro della burocrazia. Se non accelera la fase-2 migliaia di imprese saranno destinate al fallimento. E sarà il fallimento del governo.  Alla fine, fra mille contorsioni e cavilli, l’Eurogruppo ha trovato un mezzo accordo per gestire l’emergenza Coronavirus. L’utilizzo del Meccanismo europeo di stabilità senza condizionalità, e limitatamente alle spese sanitarie, è un mezzo passo avanti. Esso certifica tutte le difficoltà dell’Unione a uscire dal guscio delle proprie certezze contabili per affrontare la navigazione in mare aperto e prendere in mano il proprio destino. Ma non è solo del Mas che l’Italia può aver bisogno. Nessuna impresa vedrà un euro prima di due o tre mesi.

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