TORINO – C’è il mondo della neve e dello sci della Valsusa oggi a Torino in piazza Castello, i lavoratori della montagna. Sono impiegati stagionali in attività commerciali, hotel, bar, ristoranti, servizi, molti dei quali da anni vengono assunti a tempo determinato. Molti di loro non hanno potuto lavorare nemmeno durante la stagione estiva. Il nuovo decreto sostegni prevede, almeno per ora un contributo una tantum per tutti i lavoratori del turismo. Si attendono ora provvedimenti specifici per la montagna che è stata fortemente penalizzata e non può contare su grandi numeri estivi. Per questo motivo oggi hanno sentire le loro esigenze, la loro terribile situazione. Un mondo che non è stato riconosciuto, centinaia di famiglie che non sanno più a chi appellarsi, a chi chiedere aiuto.
DALLA MONTAGNA
A Torino oggi ci sono i rappresentati di molti lavoratori della montagna rimasti fermi per mesi, molti servizi alla comunità non più richiesti. Tutte le persone che normalmente vivono del lavoro dell’Industria della neve ma che non sono strettamente regolamentati o inseriti in una categoria specifica. Non sono lavoratori in nero, pagano le tasse e i contributi come tutti gli assunti. Hanno contratti stagionali che s’interrompono con la chiusura di una stagione turistica per poi ripartire quella successiva. Si potrebbero definire “precari” della montagna. Sono qui oggi per chiedere rispetto e una valutazione della loro inconsueta e drammatica situazione economica. Qui a Torino oggi ci sono lavoratori che non hanno strumenti ed economie per mantenere la famiglia. Il Covid in alcune zone del Paese ha creato più difficoltà che in altre: la montagna è una di queste.
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