Da Almese a Camino, il vitigno almesino Baratuciat conquista il Monferrato

Baratuciat

ALMESE – Da Almese a Camino, il vitigno almesino Baratuciat conquista il Monferrato.

DA ALMESE A CAMINO, IL VITIGNO ALMESINO BARATUCIAT CONQUISTA IL MONFERRATO

Domenica 23 luglio al Castello di Camino si è svolta una giornata tutta dedicata al Baratuciat, vitigno antico dato per estinto e riscoperto nel 1991 dall’almesino Giorgio Falca. Al mattino la degustazione di tredici campioni di vini con il giornalista Paolo Massobrio e il tecnico Gianpiero Gerbi. Un viaggio sensoriale tra vitigni storici, una degustazione di vini unici derivanti dal Baratuciat, un antico vitigno originariamente coltivato nella zona di Almese, Avigliana, Rosta e Villarbasse che era stato dato per estinto e che oggi, grazie al grande impegno delle Amministrazioni, dei Consorzi e dei viticoltori, è tornato a dare vita a un’ampia gamma di vini bianchi molto interessanti.

LA MASTERCLASS

Così si è svolta la masterclass che si è tenuta domenica 23 luglio nella spettacolare cornice della sala delle feste del Castello di Camino, nel Monferrato: guidati dal giornalista enogastronomico Paolo Massobrio e dal tecnico enologo Gianpiero Gerbi, produttori di vino, enologi e appassionati hanno potuto degustare tredici campioni durante l’evento, a cui ha presenziato la Sindaca di Almese Ombretta Bertolo insieme ai Sindaci di Camino e di Casale Monferrato, nominata capitale del vino 2024. La giornata è stata fortemente voluta dalla famiglia DellaValle di Camino, produttrice di Baratuciat che ha sempre partecipato con entusiasmo alla fiera del Baratuciat che il Comune di Almese organizza ormai dal 2020, coadiuvata da Fabio Fracchia, di Grazzano Badoglio.

LE ORIGINI DEL VINO BARATUCIAT

Come sottolineato dal tecnico Gianpiero Gerbi, le origini di questo vino sono incerte: nasce da una grappolo vigoroso con grossi acini dorati che assume sfumature aromatiche diverse a seconda della zona di produzione, restando comunque riconoscibile per la sua acidità, che permette una produzione molto versatile, dai vini fermi agli spumanti, fino ai passiti.

La Sindaca di Almese, Ombretta Bertolo, ha raccontato la storia recente di questo vitigno: “il Baratuciat fu ritrovato nel 1991 dal concittadino almesino Giorgio Falca, che salvò questo vitigno dalla ‘topia’ di casa sua, da cui furono prodotte le prime barbatelle grazie alla collaborazione con l’Università di Torino e il Cnr. Da quell’unica ‘mamma’ derivano tutte le viti che oggi producono l’ottimo vino che troviamo nei nostri bicchieri, coltivate, oltre che in Valle e dintorni, anche nelle Langhe e nel Monferrato. Una storia sorprendente a cui diede impulso anche il viticoltore Giuliano Bosio, già Sindaco di Almese e oggi produttore di un eccellente vino e che ha ricevuto una vera e propria ovazione durante la degustazione del suo Baratuciat spumante metodo classico. Se oggi possiamo assaggiare questi vini così pregiati e unici dobbiamo ringraziare Giorgio, Giuliano e l’Associazione Tutela Baratuciat e Vitigni Storici, presenziata da Valentina Peracino, viticoltrice dell’azienda agricola Prever di Villarbasse”.

NEL MONFERRATO

Ma la storia del Baratuciat valicò i confini della Valsusa per arrivare al Monferrato, a Murisengo: lì a metà degli anni 2000 il farmacista Enrico Druetto, dopo aver letto un articolo di Paolo Massobrio uscito su La Stampa, contattò Giorgio Falca per iniziare la produzione di Baratuciat nella zona di Alfiano Natta. A questo evento seguirono due degustazioni volute dal Golosario nel 2018 e nel 2019, dove furono assaggiati i vini di Falca e Druetto, la cui bontà stupì i partecipanti. Ma chi, nel Monferrato, scommise fin da subito sul successo e sulla qualità di questo nuovo, antico vitigno fu Daniele DellaValle, che oggi a Camino produce diversi vini da Baratuciat, tra cui spumante e passito.

I CAMPIONI DI VINO

Tra i tredici campioni di vino degustati, tre erano di produttori della Valsusa: di Bosio (Almese) è stato clamoroso l’assaggio del brut metodo classico “Cin Cin Nato” 2017, mentre dell’azienda agricola Ametlier (Susa) è stato degustato il Valsusa Baratuciat “Roc Maol” 2022, caratterizzato da un’espressività acida piena e rotonda; l’azienda vitivinicola Rhea (Reano) ha poi presentato il Valsusa Vino Bianco “Desiderio” 2022, caratterizzato da note speziate e tanniche. In chiusura della masterclass, Marco Gatti ha manifestato il suo stupore per la riscoperta di successo del Baratuciat: un vitigno versatile come pochi altri, che illumina chiaramente le prospettive di crescita e di sviluppo enogastronomico che si schiudono alle aziende vitivinicole del nostro territorio. La giornata è proseguita con la possibilità di pranzare con ottimi prodotti del territorio e degustare i diversi Baratuciat, fino agli aperitivi serali nella cornice stupenda del Castello e delle colline di Camino.

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