Consulta Provinciale Studentesca: parla il neo-presidente Lorenzo Ferrero, studente dell’Istituto Copernico Luxemburg

TORINO – La Consulta Studentesca Provinciale di Torino ha ufficialmente dato inizio al nuovo mandato biennale. Oltre 250 ragazzi sono stati eletti dai propri istituti per rappresentare a livello provinciale gli studenti di ogni singola scuola secondaria di secondo grado. Sono quattro i delegati valsusini: Matteo Gay e Ilaria Genovese per il Liceo Norberto Rosa; Ivan Basadonna e Camilla Castellano per l’IISS Des Ambrois.

Che cos’è la Consulta Provinciale Studentesca

Le Consulte sono organi della scuola italiana, dotati di personalità giuridica e totale autonomia operativa. È presente una consulta per ciascuna delle 107 province italiane, ciascuna formata da due rappresentanti delegati da ogni istituto di istruzione secondaria superiore della provincia.

Il compito principale delle CPS è garantire il più ampio confronto fra gli istituti di istruzione secondaria di II grado, attuato tramite la realizzazione di progetti, l’ottimizzazione di attività extracurricolari, la formulazione di proposte che superino la dimensione del singolo Istituto, la stipulazione di accordi con enti locali, associazioni e organizzazioni del mondo del lavoro.

Intervista al neo-presidente Lorenzo Ferrero

Il 9 novembre si sono svolte le elezioni per la carica di Presidente di Consulta, il cui compito sarà quello rappresentare i delegati sia a livello provinciale, sia al Coordinamento Regionale. Il candidato eletto è Lorenzo Ferrero, studente dell’Istituto Copernico Luxemburg di Torino. Lo abbiamo intervistato.

Ciao Lorenzo. Parlaci un po’ di te e del tuo percorso scolastico.

“Frequento l’Istituto Copernico Luxemburg di Torino. Sono stato rappresentante di classe per tre anni, e in quarta ho avuto la fortuna di vivere l’esperienza del rappresentante d’Istituto. E’ stato un anno molto turbolento: più volte mi son dovuto confrontare con Alberto Galasso, ex rappresentante della Consulta, per affrontare le ingiustizie del nostro Dirigente Scolastico. Ancora oggi ci sono molti conti in sospeso. Ma questa esperienza, grazie all’aiuto di Alberto, è servita a farmi respirare, seppur da lontano, un po’ di aria di consulta. Così, quest’anno ho deciso di propormi come delegato del mio Istituto.” 

Perché hai scelto di candidarti alla presidenza della Consulta?

“Voglio assicurarmi che certi principi vengano rispettati. Ho visto situazioni scorrette e ho visto persone arrendersi davanti a problemi che sembravano più grandi di loro. Non dobbiamo arrenderci. Sempre di più mi accorgo di quanto la realtà che ci sembra tanto lontana sia invece a due passi da noi. O meglio, ci siamo dentro. E non ci accorgiamo di quanto potere abbiamo per determinare la nostra vita, e quindi la società.

Dobbiamo inoltre combattere e contrastare il disinteresse da parte degli Istituti verso gli organi rappresentativi. Le scuole ormai sono considerate aziende. Le riforme degli ultimi anni hanno tramutato i presidi in Dirigenti Scolastici interessati più al bilancio economico piuttosto che ai singoli studenti, e alle loro grandi potenzialità di rappresentanza. Così facendo viene meno anche il senso di appartenenza alla Scuola da parte dei ragazzi. L’indifferenza va combattuta, e alla Consulta va dato il suo giusto valore. Un valore gigantesco, un’opportunità di concreto cambiamento. Punto e puntiamo soprattutto a questo.”

I delegati sono divisi in Commissioni di Lavoro. Cosa sono e come lavoreranno?

“Ho deciso di istituire ben nove Commissioni di Lavoro. Sono tante, ne sono consapevole, ma ho preferito dar un’ampia possibilità di scelta ai delegati. Le tematiche delle Commissioni passano dalla sicurezza dell’edilizia scolastica alla garanzia dei diritti studenteschi nel progetto di Alternanza Scuola-Lavoro, dalla possibilità di dar voce al tema del diritto allo studio, all’importanza dell’inclusione sociale nelle scuole. E poi ancora settori come l’ecologia, i trasporti, la cultura, e molto altro. Sono tante e sono svariate per assicurarsi che il delegato di possa scegliere l’ambito a cui si sente più vicino, senza vincoli. 

Trovo sia più efficiente lavorare in piccoli gruppi: in questo modo ognuno ha il suo ruolo ben preciso, e può sentirsi protagonista al 100% dei progetti e delle attività che la sua Commissione deciderà di organizzare. Si aumenta così il senso di responsabilità in ogni singolo delegato. E’ molto importante far sentire tutti parte attiva della Consulta.”

Hai già avuto modo di conoscere i nuovi delegati. Prime impressioni?

“Le prime impressioni sono state assolutamente positive. Il clima emerso in queste prime plenarie è senza dubbio molto coinvolgente. Il bello della Consulta è il continuo confronto tra delegati scelti e selezionati per portare attivamente in campo i problemi di ogni singola scuola. C’è voglia di fare, e di fare bene. I dibattiti che si sono creati finora e che si creeranno durante il corso dell’anno saranno di sicuro molto costruttivi per tutti noi. 

Mi piacerebbe fornir loro ogni mezzo e strumento per formarsi come studenti, come cittadini, e come delegati che si troveranno a dover tramandare quanto stato costruito durante il loro mandato. Si organizzeranno corsi di formazione per i delegati della Consulta e per i rappresentanti di Istituto, al fine di aumentare consistentemente la qualità degli organi di rappresentanza scolastica.”

Lorenzo Ferrero, neo-presidente della Consulta Provinciale Studentesca di Torino

Lorenzo Ferrero, neo-presidente della Consulta Provinciale Studentesca di Torino