COMMERCIO – Commercio, rottura del tavolo con Federdistribuzione sul contratto: 30 marzo sciopero e mobilitazione.
SCIOPERO DEL COMMERCIO
Ć rottura al tavolo di trattativa per il rinnovo del Contratto nazionale della Distribuzione Moderna Organizzata, scaduto nel lontano 2019 e atteso da oltre 240mila lavoratrici e lavoratori dipendenti dalle imprese associate a Federdistribuzione. Lāassociazione imprenditoriale, dopo una lunga e snervante trattativa no stop con i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs e a distanza di 51 mesi dalla sottoscrizione del primo e ultimo Ccnl di settore, ha calato nuovamente la maschera, palesando la persistente resistenza nel sottoscrivere accordi contrattuali. Un atteggiamento che ha giĆ inflitto danni considerevoli agli addetti del settore, come dimostrato dal precedente rinnovo del 19 dicembre 2018, avvenuto dopo ben 45 mesi di ritardo rispetto alla sottoscrizione del Ccnl TDS Confcommercio del 30 marzo 2015, comportando āuna perdita secca per le lavoratrici e i lavoratori, nellāordine di svariate migliaia di euro e in termini di minor massa salariale percepita nellāarco della vigenza contrattuale rispetto ai loro colleghi che, pur svolgendo ed operando nel medesimo ambito settoriale, si videro corrispondere trattamenti economici piĆ¹ significativiā, denunciano le organizzazioni sindacali in una nota unitaria.
I SINDACATI
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, che stigmatizzano a gran voce ālāinsofferenza di Federdistribuzione verso i contrattiā, hanno proclamato una giornata di sciopero nazionale per il prossimo 30 marzo 2024, āattuato mediante lāastensione dal lavoro per lāintero turno di lavoroā e con la realizzazione di āflash mob nei pressi dei punti vendita delle imprese piĆ¹ rappresentative nellāambito di ciascuna provincia del Paese, nonchĆ© delle manifestazioni estemporaneeā a livello territoriale. Alla base della mobilitazione ālāirresponsabilitĆ di Federdistribuzioneā nel presentare āsvariate richieste finalizzate a sabotare diritti e garanzie attualmente contenute con Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro e che le lavoratrici ed i lavoratori della distribuzione commerciale hanno raggiunto a costo di sacrifici e di lotte nel corso degli ultimi decenniā. Nel dettaglio Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs puntano il dito contro: ālāintroduzione di una flessibilitĆ incontrollata e generalizzata con contratti a termine di durata indeterminata (oltre i 24 mesi!); Ā lo smembramento del sistema di classificazione del personale con lāattribuzione dellāaddetto alle operazioni ausiliarie alla vendita a mansioni inferiori quali il pulimento di aree di vendita e servizi (come illegittimamente fanno alcune aziende associate a Federdistribuzione); lāazzeramento di ogni dignitĆ professionale con il sotto inquadramento di chi ha la responsabilitĆ di interi format commerciali complessi; la creazione di una nuova mansione adibita alla movimentazione delle merci trascinandola verso il quinto livello e svuotando lāattuale previsione al quarto livello, al solo fine di far risparmiare le imprese sulla pelle dei lavoratoriā. Inoltre non ĆØ stata data nessuna disponibilitĆ alle richieste di parte sindacale di trattare il tema āAppalti e terziarizzazioniā e āfranchisingā.
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